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PD: dare prospettive alla montagna e alla sua gente

15.12.2009
12:48
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - Il futuro delle Comunità montane è stato il tema di un incontro promosso dal Gruppo consigliare regionale del PD, su iniziativa del capogruppo Gianfranco Moretton e dei consiglieri Sandro Della Mea e Enzo Marsilio. In risposta ai ricatti della Lega che ha costretto il presidente della Regione Tondo a commissariare le Comunità montane e che ora pressa per una loro chiusura per trasferire alle Province le risorse e i patrimoni, gli interventi dei numerosi amministratori hanno unanimemente ribadito la necessità che, per poter gestire il proprio sviluppo, la montagna deve poter contare su un organismo di autodeterminazione, che si può chiamare come meglio si crede, ma che deve avere ruoli e funzioni chiari e ben definiti.

A giudizio di Moretton, ogni scelta in merito deve essere perlomeno preceduta da un'idea guida di quale sarà la futura riforma delle autonomie locali con una definizione, anche se solo di massima, di Comune e Comunità montana, cercando di evitare sovrapposizioni di competenze e funzioni per favorire i processi di semplificazione. Si vada poi a rivedere gli ambiti montani nel rispetto delle diversità peculiari dei vari territori montani, conservando ai nuovi enti proposti autonoma capacità di programmazione e gestione del proprio territorio.

E' comunque inaccettabile il depotenziamento o la cancellazione di ruoli strategici attualmente in capo ai Comuni, come si rifiuta il trasferimento di deleghe alle Province. In gioco non è tanto il futuro delle Comunità montane quanto piuttosto l'assetto economico della montagna, già di per sé precario e svantaggiato e sul quale permangono motivi di seria preoccupazione non tanto per le minacce della Lega che, giocoforza, sono dovute rientrare, quanto per l'atteggiamento irresponsabile dell'attuale maggioranza, lesta a disfare ma incapace di costruire.

Da parte nostra - ha concluso Moretton - continueremo a sederci ai tavoli di confronto con lo spirito costruttivo di sempre, nell'intento di dare continuità a quanto abbiamo già cercato di fare con le leggi 1 del 2006 e 4 del 2008 e di pervenire a una proposta di prospettiva reale per la montagna e la sua gente.