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CR: Finanziaria 2010, relatore minoranza Baiutti (11)

15.12.2009
16:08
(ACON) Trieste, 15 dic - MPB - La recessione che anche il Friuli Venezia Giulia sta attraversando impone azioni e interventi che tengano conto dell'attuale contesto socioeconomico e il Gruppo del Partito Democratico formula alcune proposte correttive strategiche per la ripresa economica e la messa in sicurezza delle politiche sociali della nostra Regione.

Il relatore di minoranza Giorgio Baiutti (PD) ha motivato così le indicazioni fornite dopo una dettagliata analisi del contesto nazionale e locale circa il calo di consumi, produzione industriale e PIL. E ha invocato riforme strutturali e azioni di contrasto che abbiano un disegno almeno biennale, con l'obiettivo di garantire a medio termine la tenuta del nostro sistema finanziario: se non si snellisce l'apparato burocratico, non si velocizza la spesa pubblica, non si riduce quella corrente, non si ristruttura la rete ospedaliera, e infine se non si delegifica, non si troveranno le risorse per favorire lo sviluppo economico e il sostegno alle imprese - ha detto denunciando il trascinamento infinito di residui passivi, che finiscono con l'appesantire il bilancio regionale e congelare risorse che potrebbero essere immesse nel circuito finanziario. Un vulnus, per Baiutti, aver previsto nel bilancio del prossimo anno l'intero importo di 450 milioni di gettito pensionistico quando il Governo nazionale ha garantito il trasferimento di 200 milioni soltanto, mentre crollano le entrate da gettito tributario (-430 milioni), aumenta l'indebitamento (per 200 milioni), più le risorse per il nuovo ospedale di Pordenone.

Da qui l'analisi puntuale delle finalità di spesa previste, con la sottolineatura degli aspetti qualificanti, ma anche i quelli critici come, ad esempio, il taglio incomprensibile dei finanziamenti alle Ater per alloggi da destinare a famiglie da tempo in lista d'attesa. Del tutto parziale l'intervento previsto per il miglioramento dei collegamenti ferroviari tra Udine e Trieste con Roma e Milano, e poco è ciò che viene previsto per la gestione del territorio, mentre il settore della cultura è senza dubbio uno dei più penalizzati, con tagli che per la prima volta mettono a rischio l'attività di molti enti e associazioni. E se positivo è il rifinanziamento della Fondazione per Aquileia, non si può procrastinare l'integrazione tra atenei.

Critico sul versante della sanità pubblica e ancor di più sulla previsione discriminatoria di un limite minimo di residenza in Regione di tre anni per poter accedere ai servizi del sistema di promozione e tutela dei diritti di cittadinanza sociale, considera che l'aumento della dotazione del fondo povertà (ribattezzato fondo di solidarietà) non riduca l'errore di aver cancellato il reddito di base, ed è sottostimato il finanziamento per i lavori di pubblica utilità, a cui possono ricorrere i Comuni. I tagli al sistema delle Autonomie locali rischiano di compromettere la tenuta di alcuni servizi assistenziali erogati dai Comuni.

E il PD, che chiede un patto di stabilità meno rigido, e critica le modalità incontrollate con cui vengono gestiti i fondi per la compensazione ai Comuni per particolari situazioni e contingenze, denuncia anche il sostanziale blocco del turn-over nel comparto unico del personale, le imposizioni restrittive sugli accordi ASTER, e l'azzeramento del capitolo di spesa dei contributi per il funzionamento delle Associazioni per le Autonomie (Anci, Upi, Aiccre, Federsanità).

(segue)