CR: Finanziaria 2010, relatore minoranza Baiutti (11)
(ACON) Trieste, 15 dic - MPB - La recessione che anche il
Friuli Venezia Giulia sta attraversando impone azioni e
interventi che tengano conto dell'attuale contesto socioeconomico
e il Gruppo del Partito Democratico formula alcune proposte
correttive strategiche per la ripresa economica e la messa in
sicurezza delle politiche sociali della nostra Regione.
Il relatore di minoranza Giorgio Baiutti (PD) ha motivato così le
indicazioni fornite dopo una dettagliata analisi del contesto
nazionale e locale circa il calo di consumi, produzione
industriale e PIL. E ha invocato riforme strutturali e azioni di
contrasto che abbiano un disegno almeno biennale, con l'obiettivo
di garantire a medio termine la tenuta del nostro sistema
finanziario: se non si snellisce l'apparato burocratico, non si
velocizza la spesa pubblica, non si riduce quella corrente, non
si ristruttura la rete ospedaliera, e infine se non si
delegifica, non si troveranno le risorse per favorire lo sviluppo
economico e il sostegno alle imprese - ha detto denunciando il
trascinamento infinito di residui passivi, che finiscono con
l'appesantire il bilancio regionale e congelare risorse che
potrebbero essere immesse nel circuito finanziario. Un vulnus,
per Baiutti, aver previsto nel bilancio del prossimo anno
l'intero importo di 450 milioni di gettito pensionistico quando
il Governo nazionale ha garantito il trasferimento di 200 milioni
soltanto, mentre crollano le entrate da gettito tributario (-430
milioni), aumenta l'indebitamento (per 200 milioni), più le
risorse per il nuovo ospedale di Pordenone.
Da qui l'analisi puntuale delle finalità di spesa previste, con
la sottolineatura degli aspetti qualificanti, ma anche i quelli
critici come, ad esempio, il taglio incomprensibile dei
finanziamenti alle Ater per alloggi da destinare a famiglie da
tempo in lista d'attesa. Del tutto parziale l'intervento previsto
per il miglioramento dei collegamenti ferroviari tra Udine e
Trieste con Roma e Milano, e poco è ciò che viene previsto per la
gestione del territorio, mentre il settore della cultura è senza
dubbio uno dei più penalizzati, con tagli che per la prima volta
mettono a rischio l'attività di molti enti e associazioni. E se
positivo è il rifinanziamento della Fondazione per Aquileia, non
si può procrastinare l'integrazione tra atenei.
Critico sul versante della sanità pubblica e ancor di più sulla
previsione discriminatoria di un limite minimo di residenza in
Regione di tre anni per poter accedere ai servizi del sistema di
promozione e tutela dei diritti di cittadinanza sociale,
considera che l'aumento della dotazione del fondo povertà
(ribattezzato fondo di solidarietà) non riduca l'errore di aver
cancellato il reddito di base, ed è sottostimato il finanziamento
per i lavori di pubblica utilità, a cui possono ricorrere i
Comuni. I tagli al sistema delle Autonomie locali rischiano di
compromettere la tenuta di alcuni servizi assistenziali erogati
dai Comuni.
E il PD, che chiede un patto di stabilità meno rigido, e critica
le modalità incontrollate con cui vengono gestiti i fondi per la
compensazione ai Comuni per particolari situazioni e contingenze,
denuncia anche il sostanziale blocco del turn-over nel comparto
unico del personale, le imposizioni restrittive sugli accordi
ASTER, e l'azzeramento del capitolo di spesa dei contributi per
il funzionamento delle Associazioni per le Autonomie (Anci, Upi,
Aiccre, Federsanità).
(segue)