CR: Finanziaria 2010, relatore minoranza Colussi (13)
(ACON) Trieste, 15 dic - MPB - Piero Colussi (Cittadini),
dichiarandosi fra coloro che non condividono i facili ottimismi,
ha snocciolato cifre e dati sui posti di lavoro persi nei vari
settori, sulla cassa integrazione, sulle assunzioni in calo e
sulle imprese che chiudono, sui pensionati con insufficiente
potere d'acquisto, denunciando l'insufficiente capacità di
contrattazione della Regione con il Governo e il Parlamento,
definendo la Finanziaria una manovra debole e dal profilo
minimalista, mentre le categorie economiche chiedono
provvedimenti incisivi.
Le scelte di fondo compiute dalla maggioranza per questa
finanziaria - messa in sicurezza di sanità, sistema sociale,
infrastrutture - pur condivisibili in linea generale, destano
perplessità nel loro complesso. La Finanziaria non è
lungimirante, pur nella contrazione delle risorse si limita a una
riduzione algebrica delle poste iscritte a Bilancio senza
introdurre alcun intervento di riforma strutturale, senza alcun
progetto di respiro.
La Giunta ha alimentato un quadro di incertezza annunciando
giorno dopo giorno cifre sempre diverse riguardo il deficit di
bilancio e creando una pericolosa confusione circa l'effettiva
veridicità di questi dati. E fornendo risposte troppo generiche:
ad esempio, i 250 milioni iscritti a Bilancio come saldo delle
compartecipazioni ai tributi pagati sulle pensioni INPS non
trovano alcuna copertura nel Bilancio dello Stato. Risorse che
probabilmente saranno vincolate a nuovi compiti, a nuove
funzioni e, quindi, a nuove spese a oggi non conosciute.
Colussi si è soffermato sul tema dell'indebitamento e sui limiti
di impegno, confrontando enunciazioni e promesse (ad esempio
sulla riduzione dei costi della politica e sull'attuazione del
federalismo, ma anche sulla tutela dell'ambiente e sul modello di
sviluppo sostenibile, sul commercio e le infrastrutture) con i
risultati. E dall'analisi non sono rimasti esclusi i tagli alla
cultura e al sistema dei servizi sociali, la concertazione negata
nell'ambito della sanità, i difficili rapporti con gli enti
locali e pure quelli con i dipendenti regionali.
L'auspicio - ha concluso Colussi - è che non si verifichi lo
scontro manicheo che impedisce l'approfondimento dei problemi e
l'approvazione condivisa di riforme strutturali, indispensabili
per arrestare il declino della nostra regione.
(segue)