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CR: Finanziaria 2010, relatore minoranza Colussi (13)

15.12.2009
16:52
(ACON) Trieste, 15 dic - MPB - Piero Colussi (Cittadini), dichiarandosi fra coloro che non condividono i facili ottimismi, ha snocciolato cifre e dati sui posti di lavoro persi nei vari settori, sulla cassa integrazione, sulle assunzioni in calo e sulle imprese che chiudono, sui pensionati con insufficiente potere d'acquisto, denunciando l'insufficiente capacità di contrattazione della Regione con il Governo e il Parlamento, definendo la Finanziaria una manovra debole e dal profilo minimalista, mentre le categorie economiche chiedono provvedimenti incisivi.

Le scelte di fondo compiute dalla maggioranza per questa finanziaria - messa in sicurezza di sanità, sistema sociale, infrastrutture - pur condivisibili in linea generale, destano perplessità nel loro complesso. La Finanziaria non è lungimirante, pur nella contrazione delle risorse si limita a una riduzione algebrica delle poste iscritte a Bilancio senza introdurre alcun intervento di riforma strutturale, senza alcun progetto di respiro.

La Giunta ha alimentato un quadro di incertezza annunciando giorno dopo giorno cifre sempre diverse riguardo il deficit di bilancio e creando una pericolosa confusione circa l'effettiva veridicità di questi dati. E fornendo risposte troppo generiche: ad esempio, i 250 milioni iscritti a Bilancio come saldo delle compartecipazioni ai tributi pagati sulle pensioni INPS non trovano alcuna copertura nel Bilancio dello Stato. Risorse che probabilmente saranno vincolate a nuovi compiti, a nuove funzioni e, quindi, a nuove spese a oggi non conosciute.

Colussi si è soffermato sul tema dell'indebitamento e sui limiti di impegno, confrontando enunciazioni e promesse (ad esempio sulla riduzione dei costi della politica e sull'attuazione del federalismo, ma anche sulla tutela dell'ambiente e sul modello di sviluppo sostenibile, sul commercio e le infrastrutture) con i risultati. E dall'analisi non sono rimasti esclusi i tagli alla cultura e al sistema dei servizi sociali, la concertazione negata nell'ambito della sanità, i difficili rapporti con gli enti locali e pure quelli con i dipendenti regionali.

L'auspicio - ha concluso Colussi - è che non si verifichi lo scontro manicheo che impedisce l'approfondimento dei problemi e l'approvazione condivisa di riforme strutturali, indispensabili per arrestare il declino della nostra regione.

(segue)