CR: Finanziaria 2010, dibattito (16)
(ACON) Trieste, 15 dic - MPB - Questa Finanziaria è impostata
come una manovra ordinaria quando invece servono interventi
strutturali proiettati nel tempo, perché il 2011 sarà forse più
difficile del 2010 e non si tornerà indietro - ha affermato Enzo
Marsilio (PD), critico con i tagli che rischiano di compromettere
la tenuta dell'intero sistema agricolo regionale e di penalizzare
la gestione del territorio montano, lasciando a casa anche una
quarantina di persone impiegate nelle manutenzioni. L'invito poi
di Marsilio, che considera eccessivo l'importo di 1 milione e 789
mila euro per il censimento agricolo, è a fare una stima delle
proprietà agroforestali non strategiche da utilizzare, magari
vendendole, per recuperare risorse al bilancio.
La crisi è nata dall'interno del sistema di mercato e dentro a
esso si sta consumando, ha affermato Roberto Antonaz (SA-PRC)
ricordando chi sta difendendo su un tetto il proprio posto di
lavoro. Cassa integrazione speciale duplicata, disoccupazione
giovanile quadruplicata: viviamo in una realtà diseguale che non
viene colta da questa Finanziaria che non contiene norme per
rilanciare i consumi. Quanto al bilancio, il vero problema a
partire dal 2010 sarà quello delle entrate. La crisi durerà anni
e occorre intervenire sulle entrate - ha insistito invitando a
agire contro la grande evasione fiscale di banche, imprese e
assicurazioni e pensare a una tassa patrimoniale straordinaria
sui grandi redditi.
Le banche non sono mai state così bene come nell'era Illy - ha
affermato a sua volta Paride Cargnelutti (Pdl) ricordando gli
effetti positivi dello scudo fiscale. Se oggi facciamo cassa di
risonanza a tutte le categorie che protestano non facciamo un
buon servizio perché nostro compito è contestualizzare la manovra
di bilancio, posto che questi sono problemi di tutti. E' la prima
volta che avremo un gettito inferiore del 10% - ha sottolineato
ricordando però il debito della Regione e la rata di mutuo di 250
milioni che si paga per questo. Non si poteva tagliare sanità e
borse di studio. Agricoltura e cultura penalizzate andranno
rimpolpate durante l'anno. Dobbiamo aprire la stagione delle
riforme e sarà necessario un nuovo patto istituzionale e un nuovo
confronto.
Per Sandro Della Mea (PD) le priorità di Tondo per contrastare la
crisi sono condivisibili ma non sufficienti, perché la crisi
strutturale richiede provvedimenti diversi e incisivi. Occorrono
riforme, semplificare, sfrondare, velocizzare. E anche nella
sanità servono riforme organizzative e finanziarie. Quanto alle
entrate, l'intervento deve considerare la centralità delle
imprese. E quanto alle norme anticrisi, non sono ancora attuate
per regolamenti troppo farraginosi. Oltre a una maggior
attenzione per l'ambiente e l'ecologia, Della Mea che ha invitato
a puntare sul risparmio energetico e a sostenere le iniziative
imprenditoriali che generano occupazione e restituiscono
fiscalità: purtroppo nella finanziaria non c'è traccia di ciò.
Per Enore Picco (LN) viviamo un momento di transizione, in un
mondo dove è tramontato il comunismo e anche il capitalismo.
Occorre razionalizzare il sistema regionale, anche per quanto
riguarda cultura, enti locali, mondo produttivo e sanità: non si
può aumentare la burocrazia negli ospedali, e neppure negli enti
locali, ha sottolineato lamentando troppo pochi soldi per
investimenti, energie rinnovabili, manutenzioni. A giugno si
vedrà la vera situazione quando sapremo quante ditte avranno
chiuso.
(segue)