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CR: Finanziaria 2010, dibattito (3)

16.12.2009
13:23
(ACON) Trieste, 16 dic - DT - Qualunque ragionamento non può prescindere dal pesante ridimensionamento - 260 milioni di euro in meno - delle compartecipazioni Stato-Regione, ha affermato Maurizio Franz (LN). A ogni modo la nostra prima preoccupazione è stata di garantire il servizio sanitario, e difatti le risorse non sono diminuite bensì incrementate. Abbiamo aumentato i contributi per il Fondo di solidarietà e per abbattere le rette delle case di riposo, per fare ripartire l'economia si è puntato sulle infrastrutture, abbiamo razionalizzato il sistema fieristico, quello dei consorzi turistici, le Comunità montane e un'attenzione particolare c'è stata sugli ammortizzatori sociali. Serve però un atteggiamento più convinto da parte di tutte le forze politiche nel chiedere al Governo le somme che ci sono dovute in attesa della riforma federale dello Stato.

L'andamento dell'economia regionale è preoccupante, ha commentato Bruno Zvech (PD). Non credo che questa crisi si risolva ottenendo quanto ci è dovuto dallo Stato sui decimi delle pensioni. Se anche il Governo dovesse ripianare quanto ci deve, non avremmo risolto nulla se non il contingente ma questa crisi non è congiunturale, è strutturale. Il che vuol dire che negli anni a venire ci mancheranno sempre più risorse. Bisognerà ragionare seriamente - e in questa manovra di bilancio non è stato fatto - da dove si ritirerà l'intervento pubblico della Regione. Non avete fatto delle scelte quest'anno, nel 2010 sarà necessario.

Per Roberto Asquini (Misto) si tratta di una manovra onesta e positiva in un tempo di crisi spaventoso. E' giusto sottolineare come la Regione stia mettendo in atto un piano sulle infrastrutture, l'unica azione seria per affrontare la crisi. Nonostante ci paghiamo la sanità da soli, e ciò incida pesantemente sul bilancio, l'abbiamo messa in sicurezza. I tagli sono avvenuti in modo generale, qualche volta si è tagliato di più, d'altra parte c'erano dei comparti - specie nella cultura - con dotazioni finanziarie politicamente poco giustificabili. Avrei pure tolto lo sconto IRAP alle banche, oggi più che mai inaccettabile, mentre sulla benzina scontata si poteva rivedere - e non è stato fatto - il sistema superando così anche le eccezioni dell'UE.

Ci sono sacrifici obbligati, con grande responsabilità dobbiamo individuare come spalmarli, ha sottolineato Edoardo Sasco (UDC). Da quanto è scoppiata la crisi la maggioranza ha compiuto un percorso virtuoso: abbiamo innanzitutto, con il primo assestamento di bilancio, ripianato il debito; poi c'è stata la prima Finanziaria dove abbiamo impostato le condizioni per un intervento difensivo sulla crisi; a seguire, il pacchetto anticrisi a giugno e, per finire, questa Finanziaria con l'implementazione dei fondi alle famiglie. C'è un altro passo da fare, il più difficile e non più rimandabile: non possiamo affrontare la crisi con operazioni finanziarie, c'è la necessità di riforme radicali nel sistema degli enti locali, della sanità, della cultura e agricoltura.

Secondo Gianfranco Moretton (PD) siamo di fronte a un presidente Tondo lacrimoso, che ci presenta una Finanziaria piatta, senza prospettive di sviluppo economico, obbligata a tagliare perché non ha risorse. Ma questo non può liberarvi la coscienza dall'avere notevoli responsabilità nel non aver affrontato a tempo debito la crisi e nell'operare dei tagli che non danno speranza ai cittadini. Mettete altro denaro sulle grandi infrastrutture, ma vi rifiutate di intervenire nei confronti del Governo nazionale perché partecipi alla realizzazione della terza corsia della A4, con il risultato che l'aumento del costo del pedaggio peserà sulle imprese e i cittadini. Ed è anche per questo che vi accusiamo di una politica sulle entrate non idonea.

A concludere il dibattito Daniele Galasso (Pdl). Sento forti ipocrisie di fronte alla realtà da parte dell'opposizione, davanti a questa crisi non possiamo far finta di nulla e difendere l'esistente, saremmo degli sconsiderati. O decidiamo di far aumentare le tasse e facciamo schiantare il sistema o pensiamo a un nuovo modello di Regione e quindi facciamo le riforme della sanità, della macchina regionale, dell'università, delle Autonomie locali. Vogliamo continuare a gestire il sistema ponendo però un controllo all'esplosione della spesa. La nostra politica sulle entrate è efficace, abbiamo investito su sociale, lavoro e salute, proporremo un emendamento sul personale per ridurre le uscite. La nostra Finanziaria pensa prima alla salute, alle famiglie e a chi perde il lavoro, ma anche a chi paga la tasse e contribuisce a finanziare il sistema.

(segue)