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Idv: Corazza, contributi cultura secondo criteri obiettivi

17.12.2009
20:21
(ACON) Trieste, 17 dic - COM/AB - Il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale Alessandro Corazza giudica negativamente l'arrivo - peraltro preventivato - dell'emendamento che ripristina il sistema delle tabelle della cultura.

"La riforma avviata dall'assessore Molinaro - ha esordito Corazza - aveva il merito di eliminare il sistema delle tabelle che, nella pratica, non garantisce pari opportunità d'accesso a tutte le associazioni. Oggi invece ci troviamo con un emendamento che ripristina il vecchio sistema e con 118 associazioni in tabella e altre 80 che hanno fatto domanda. Di fatto, una procedura che serviva a dare contribuiti alle associazioni che avevano carattere regionale è diventata nella prassi l'occasione per inserire anche altre associazioni, i cui requisiti di rilevanza regionale sono discutibili ma che, in compenso, avranno probabilmente dei buoni sostenitori. Se non si pone un freno all'assalto alla diligenza non ci saranno più fondi per altre associazioni magari più meritevoli e che fanno domanda regolarmente".

Per il dipietrista sarebbe bene invece che, per quanto attiene al finanziamento delle attività culturali "si rimanesse nell'alveo della legalità". Il riferimento è alla sentenza 137 del 2009 della Corte costituzionale che decretò l'incostituzionalità delle tabelle della cultura approvate dal Consiglio regionale del Lazio per violazione dell'articolo 3 della Costituzione. "La sentenza - spiega Corazza - ha punito la Regione Lazio perché non ha osservato criteri obiettivi e trasparenti nella scelta dei beneficiari dei contributi, individuati con legge dal Consiglio regionale invece che con atto amministrativo di Giunta. Il rischio che si voleva evitare è che anche in Friuli Venezia Giulia si ricadesse nella stessa mancanza di obiettività".

"Le domande di contributo - conclude Corazza - andrebbero presentate alla direzione regionale competente in base alle disposizioni di apposite leggi di settore e secondi criteri obiettivi e definiti, sanciti da un regolamento; i fondi andrebbero erogati quindi per via amministrativa e non con una legge contro la quale, per sua stessa natura, non è possibile alcun ricorso al TAR da parte di quelle associazioni meritevoli che, troppo spesso, si trovano escluse dalle ripartizioni e non riescono a spiegarsi il perché".