CR: Finanziaria 2010, intervento presidente Tondo (3)
(ACON) Trieste, 19 dic - AB - Senza dichiarazioni di voto, al
termine dell'esame della Finanziaria 2010 è intervenuto il
presidente della Regione Renzo Tondo, che ha messo in evidenza il
clima positivo e l'atteggiamento di responsabilità che hanno
caratterizzato il dibattito, una dimostrazione di grande maturità
del Consiglio regionale che ha saputo mantenere toni
assolutamente civili pur portando avanti posizioni diverse. Un
segnale che viene dato alla società proprio in un momento in cui
a livello nazionale questa mancanza di equilibrio porta a uno
scontro politico con toni troppo elevati.
La Finanziaria è sempre un appuntamento importante - ha aggiunto
Tondo - e questa, per noi, è stata particolarmente difficile
perché capitata in un momento particolarmente difficile. Così a
ogni assessore sono stati chiesti sacrifici, ma anche di
organizzare risposte coerenti alle esigenze della comunità
regionale. Il risultato è stata una Finanziaria di
responsabilità, frutto di scelte, un provvedimento fortemente
positivo, che si inserisce all'interno di una crisi che sarà
ricordata in futuro.
In questo contesto, mentre il sistema Italia registra una
disoccupazione ancora lievemente in crescita, da noi il dato è
rimasto inalterato, anche perché abbiamo messo in atto una serie
di strumenti efficaci prima di altre regioni. Da ottobre a
novembre in Friuli Venezia Giulia sono diminuite le ore di cassa
integrazione e il turismo ha avuto un piccolo dato di crescita,
che è però significativo se confrontato al meno 4,4% del sistema
Paese.
Ciò non significa che siamo fuori dalle difficoltà, anche se per
la prima volta la linea del PIL è tornata a salire, ma proprio in
questi momenti serviva una Finanziaria di rigore. All'accusa di
non avere un programma di prospettiva, Tondo ha risposto che nei
prossimi anni bisognerà decidere cosa la Regione dovrà dismettere
e questa è la chiave della politica che dovremo mettere in campo
per garantire servizi e dare ai cittadini le risposte che si
aspettano. Siamo convinti - ha aggiunto - che le riforme che
abbiamo avviato nella sanità e per il personale siano scelte
giuste, starà ai cittadini premiarci o punirci. Dobbiamo però
avere il coraggio di affrontare queste e altre riforme, a costo
di dare alcune spallate, perché non si può fare diversamente,
assumendoci la responsabilità di farlo.
Il presidente è quindi entrato nel dettaglio degli argomenti che
hanno alimentato il dibattito di questi giorni, ha ribadito che
le infrastrutture e le opere pubbliche saranno un volano per
l'economia perché consentiranno di mettere in moto consistenti
capitali e con loro creare occupazione e ha concluso affermando
che ci aspettano ancora mesi di difficoltà, ma ci sono le
capacità per reagire e dobbiamo farcela con le nostre forze e con
quello che ci spetta. Vogliamo aprire un negoziato molto forte
col Governo per anticipare il federalismo fiscale, non per avere
prima degli altri più risorse degli altri, rinegoziando decimi ma
anche responsabilità per sgravare il Governo di alcune
responsabilità, nella consapevolezza che siamo in grado di fare
le cose e di farle bene.
(segue)