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Pari opportunità: norma in Finanziaria, incontro con Tondo

22.12.2009
12:55
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/DT - L'ufficio di presidenza della Commissione Pari opportunità e la Rete regionale delle consigliere di parità chiedono con urgenza un incontro con il presidente Renzo Tondo. Non basta: si riservano anche di valutare tutti i percorsi giuridici possibili e discutere la situazione delle pari opportunità in Regione con le rappresentanze degli enti locali e delle associazioni.

A far arrabbiare la presidente della Commissione Pari opportunità Santa Zannier, le due vicepresidenti Annarosa Martel e Annamaria Mozzi, la consigliera di parità regionale Maria Grazia Vendrame e quelle provinciali Flavia Maraston (per Pordenone), Catia Pagnutti (per Udine), Wally Trinca (per Trieste) e Fulvia Raimo (per Gorizia), è l'emendamento "approvato dopo le 23 di venerdì scorso - si legge in una nota - che rischia di passare in sordina quando invece rappresenta un grave arresto nel percorso verso l'uguaglianza di genere.

Dobbiamo prendere atto, nostro malgrado, che le azioni che prevedono una chiara disparità di genere riescono a coalizzare il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. La legge regionale 17 del 2007, infatti, annotano ancora, prevedendo un rimborso forfetario aggiuntivo per i Gruppi consiliari che comprendono componenti del genere sottorappresentato, mette in atto una delle azioni positive che gli organismi di parità devono sempre sostenere e promuovere.

L'emendamento approvato di fatto provoca l'effetto contrario nei confronti delle donne che liberamente dovrebbero poter decidere il proprio percorso politico che fisiologicamente può subire variazioni come sempre è successo. La donna verrebbe quindi penalizzata attraverso quello stesso meccanismo che è stato introdotto per agevolarla in quanto appartenente al genere sottorappresentato.

Il carattere discriminatorio - aggiungono - si evince anche dal fatto che i consiglieri uomini, nel corso delle varie legislature, in parecchi casi hanno cambiato in corso d'opera Gruppo politico senza che mai nessuno avesse eccepito nulla. La norma generale, infatti, prevede che i rimborsi forfetari abbiano come finalità le spese sostenute per retribuire i propri collaboratori e per quelle necessarie a svolgere, anche nel collegio, il proprio mandato. Per questa ragione si ritiene che l'emendamento non abbia neppure tenuto conto della ratio della legge.

Inoltre, non si capisce la ragione dell'applicazione retroattiva dell'emendamento, il che è ancora più grave e sospetto, tanto più che non sembra avere una giustificazione visto che a oggi le consigliere elette sono solo 3 a fronte di 56 consiglieri. Pertanto si chiede sin d'ora che ne venga data motivazione.

Spiace, infine, conclude la nota, che tutto ciò avvenga in un momento in cui vi è stato un pronunciamento della Corte costituzionale sui principi antidiscriminatori che, tra l'altro, ha ammesso in una Regione la doppia preferenza al momento del voto, cosa che a suo tempo era stata proposta anche in Friuli Venezia Giulia e non accolta dal Consiglio regionale".