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SA: Kocijancic, la Giunta non sostiene il porto di Trieste

22.12.2009
18:38
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/ET - La Giunta ha un atteggiamento ostile e intende disimpegnarsi dal rilancio dello scalo portuale triestino? A domandarselo è Igor Kocijancic, capogruppo di Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale, che rileva ulteriori aspetti della manovra finanziaria approvata la scorsa settimana, e dei dispositivi approvati dall'Aula. Nel concreto si tratta degli ordini degli giorno connessi con la questione della piattaforma logistica del porto di Trieste.

"La Giunta - rileva il capogruppo - ha accolto l'ordine del giorno presentato dal sottoscritto e dal collega Piero Camber (Pdl), che la impegna a sollecitare presso il CIPE ed il Governo nazionale l'erogazione delle risorse finanziaria necessarie a dare avvio alla costruzione della piattaforma logistica nel porto di Trieste. "Risulta davvero inspiegabile - così Kocijancic - perché la Giunta non abbia ritenuto di accogliere un ordine del giorno di tenore analogo, che conteneva l'impegno ad aprire entro il primo bimestre del 2010, un tavolo di confronto con Friulia SpA, l'Autorità portuale di Trieste e Trenitalia SpA al fine di reperire risorse aggiuntive da destinare alla società Alpe Adria SpA, società di logistica e servizi intermodali. Questa è stata costituita nel 1991 ed è partecipata dai soggetti indicati e ha fortemente sviluppato il settore della movimentazione di container a livello nazionale ed internazionale: una possibilità di ulteriore sviluppo dell'intermodalità sul territorio regionale e un fattore chiave per il rilancio e lo sviluppo del porto di Trieste.

"La società Alpe Adria - rileva Kocijanci - è stata destinataria, nella Finanziaria regionale, di stanziamenti che non le consentono di programmare ulteriori investimenti e quindi condizionano negativamente qualsiasi ipotesi di sviluppo e ulteriore incremento di traffici ferroviari da e per il porto. Sicuramente, allo stato attuale, è uno strumento di forte rilevanza in relazione a qualsiasi ipotesi di visione di ulteriore sviluppo del nostro porto e dell'incremento di traffici su rotaia.

Perché il presidente Tondo abbia ritenuto di non accogliere nemmeno un impegno a verificare la disponibilità di ulteriori risorse per Alpe Adria e quindi per il porto di Trieste, è la domanda che si pone il consigliere.

"E'un atteggiamento - rileva Kocijancic al termine della nota - che sottende disimpegno, una linea di condotta ostile e presuppone un orientamento che va in direzione decisamente opposta a quanto più volte asserito e dichiarato: lavorare per lo sviluppo ed il rilancio dello scalo portuale triestino".