SA: Kocijancic, la Giunta non sostiene il porto di Trieste
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/ET - La Giunta ha un
atteggiamento ostile e intende disimpegnarsi dal rilancio dello
scalo portuale triestino? A domandarselo è Igor Kocijancic,
capogruppo di Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale, che
rileva ulteriori aspetti della manovra finanziaria approvata la
scorsa settimana, e dei dispositivi approvati dall'Aula. Nel
concreto si tratta degli ordini degli giorno connessi con la
questione della piattaforma logistica del porto di Trieste.
"La Giunta - rileva il capogruppo - ha accolto l'ordine del
giorno presentato dal sottoscritto e dal collega Piero Camber
(Pdl), che la impegna a sollecitare presso il CIPE ed il Governo
nazionale l'erogazione delle risorse finanziaria necessarie a
dare avvio alla costruzione della piattaforma logistica nel porto
di Trieste.
"Risulta davvero inspiegabile - così Kocijancic - perché la
Giunta non abbia ritenuto di accogliere un ordine del giorno di
tenore analogo, che conteneva l'impegno ad aprire entro il primo
bimestre del 2010, un tavolo di confronto con Friulia SpA,
l'Autorità portuale di Trieste e Trenitalia SpA al fine di
reperire risorse aggiuntive da destinare alla società Alpe Adria
SpA, società di logistica e servizi intermodali. Questa è stata
costituita nel 1991 ed è partecipata dai soggetti indicati e ha
fortemente sviluppato il settore della movimentazione di
container a livello nazionale ed internazionale: una possibilità
di ulteriore sviluppo dell'intermodalità sul territorio regionale
e un fattore chiave per il rilancio e lo sviluppo del porto di
Trieste.
"La società Alpe Adria - rileva Kocijanci - è stata destinataria,
nella Finanziaria regionale, di stanziamenti che non le
consentono di programmare ulteriori investimenti e quindi
condizionano negativamente qualsiasi ipotesi di sviluppo e
ulteriore incremento di traffici ferroviari da e per il porto.
Sicuramente, allo stato attuale, è uno strumento di forte
rilevanza in relazione a qualsiasi ipotesi di visione di
ulteriore sviluppo del nostro porto e dell'incremento di traffici
su rotaia.
Perché il presidente Tondo abbia ritenuto di non accogliere
nemmeno un impegno a verificare la disponibilità di ulteriori
risorse per Alpe Adria e quindi per il porto di Trieste, è la
domanda che si pone il consigliere.
"E'un atteggiamento - rileva Kocijancic al termine della nota -
che sottende disimpegno, una linea di condotta ostile e
presuppone un orientamento che va in direzione decisamente
opposta a quanto più volte asserito e dichiarato: lavorare per lo
sviluppo ed il rilancio dello scalo portuale triestino".