UDC: Sasco, il 2010 per la Regione l'anno della svolta
(ACON) Trieste, 30 dic - COM/ET - "Dopo aver dato una prima,
indispensabile svolta all'impianto legislativo della Regione per
adeguarlo alle previsioni programmatiche della nuova maggioranza
e dopo significativi interventi finanziari per fronteggiare la
crisi, è venuto il momento delle grandi riforme per la
razionalizzazione della spesa e una maggiore efficienza
dell'apparato amministrativo, con il conseguente snellimento
delle procedure burocratiche e della stessa struttura
amministrativa".
Lo sostiene il capogruppo in Consiglio regionale dell'UDC,
Edoardo Sasco, il quale afferma che "dopo aver assistito
nell'ultimo decennio a un appesantimento della macchina
amministrativa e burocratica della Regione, anche a seguito di
maggiori competenze ottenute dallo Stato, è arrivato il momento
di semplificare molte leggi e di velocizzare diverse procedure,
per rendere l'ente Regione più vicino ai cittadini e più
produttivo nei confronti del mondo imprenditoriale".
"Va ridisegnato con coraggio e determinazione l'assetto delle
autonomie locali - aggiunge l'esponente UDC - applicando la
sussidiarietà verticale, che dovrà vedere Province e Comuni
equiordinati alla Regione: presupposto essenziale per
l'alleggerimento dell'apparato regionale che, nelle condizioni
attuali, non è in grado di dare risposte immediate ed efficienti
ai problemi della gente e delle imprese".
"Significativo al riguardo è il dato del comparto agricolo, che a
fronte di 50 milioni di euro disponibili in Finanziaria, impegna
oltre 1000 dipendenti pubblici per il loro utilizzo, con un costo
stimabile di 40 milioni di euro - afferma Sasco. Il dimezzamento
del personale significherebbe liberare altri 20 milioni per
metterli a disposizione del settore agricolo-forestale, cosa non
insignificante in tempi di ristrettezze finanziarie".
"Per non parlare poi dei tempi necessari per l'erogazione dei
contributi - continua il capogruppo UDC - che nel caso di taluni
incentivi anticrisi per le imprese ha richiesto ben 120 giorni
per l'avvio dell'istruttoria, il che poteva comportare in più di
un caso la chiusura delle aziende che si volevano salvare con
tali incentivi".
"Ma da riformare con urgenza vi sono anche la sanità, che ha un
costo superiore alla metà del bilancio regionale, la cultura e la
famiglia, dove l'assessore Molinaro sta già ponendovi mano,
l'urbanistica e anche il trasporto pubblico locale. Molti pullman
viaggiano con solo due-tre passeggeri e il loro costo viene
sostenuto dalla Regione, quando forme alternative come la
sussidiarietà orizzontale tra famiglie e categorie, oppure
attraverso il servizio a chiamata in certe tratte di scarsa
frequentazione, potrebbe consentire - conclude Sasco - enormi
risparmi di spesa".