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UDC: Sasco, il 2010 per la Regione l'anno della svolta

30.12.2009
15:03
(ACON) Trieste, 30 dic - COM/ET - "Dopo aver dato una prima, indispensabile svolta all'impianto legislativo della Regione per adeguarlo alle previsioni programmatiche della nuova maggioranza e dopo significativi interventi finanziari per fronteggiare la crisi, è venuto il momento delle grandi riforme per la razionalizzazione della spesa e una maggiore efficienza dell'apparato amministrativo, con il conseguente snellimento delle procedure burocratiche e della stessa struttura amministrativa".

Lo sostiene il capogruppo in Consiglio regionale dell'UDC, Edoardo Sasco, il quale afferma che "dopo aver assistito nell'ultimo decennio a un appesantimento della macchina amministrativa e burocratica della Regione, anche a seguito di maggiori competenze ottenute dallo Stato, è arrivato il momento di semplificare molte leggi e di velocizzare diverse procedure, per rendere l'ente Regione più vicino ai cittadini e più produttivo nei confronti del mondo imprenditoriale".

"Va ridisegnato con coraggio e determinazione l'assetto delle autonomie locali - aggiunge l'esponente UDC - applicando la sussidiarietà verticale, che dovrà vedere Province e Comuni equiordinati alla Regione: presupposto essenziale per l'alleggerimento dell'apparato regionale che, nelle condizioni attuali, non è in grado di dare risposte immediate ed efficienti ai problemi della gente e delle imprese".

"Significativo al riguardo è il dato del comparto agricolo, che a fronte di 50 milioni di euro disponibili in Finanziaria, impegna oltre 1000 dipendenti pubblici per il loro utilizzo, con un costo stimabile di 40 milioni di euro - afferma Sasco. Il dimezzamento del personale significherebbe liberare altri 20 milioni per metterli a disposizione del settore agricolo-forestale, cosa non insignificante in tempi di ristrettezze finanziarie".

"Per non parlare poi dei tempi necessari per l'erogazione dei contributi - continua il capogruppo UDC - che nel caso di taluni incentivi anticrisi per le imprese ha richiesto ben 120 giorni per l'avvio dell'istruttoria, il che poteva comportare in più di un caso la chiusura delle aziende che si volevano salvare con tali incentivi".

"Ma da riformare con urgenza vi sono anche la sanità, che ha un costo superiore alla metà del bilancio regionale, la cultura e la famiglia, dove l'assessore Molinaro sta già ponendovi mano, l'urbanistica e anche il trasporto pubblico locale. Molti pullman viaggiano con solo due-tre passeggeri e il loro costo viene sostenuto dalla Regione, quando forme alternative come la sussidiarietà orizzontale tra famiglie e categorie, oppure attraverso il servizio a chiamata in certe tratte di scarsa frequentazione, potrebbe consentire - conclude Sasco - enormi risparmi di spesa".