III Comm: Piano sanitario, consiglieri e replica Kosic (2)
(ACON) Trieste, 12 gen - DT - Prima dell'illustrazione del
Piano sociosantario sono stati numerosi gli interventi dei
consiglieri. Da parte dell'opposizione, ma anche da Asquini per
il Gruppo Misto, è giunta la richiesta di non proseguire con la
discussione sulla bozza. Il Piano è bloccato o verrà modificato
profondamente, di fatto è come se non ci fosse, ha commentato il
capogruppo del PD Gianfranco Moretton.
Sulla stessa falsariga Roberto Asquini, secondo cui è inutile
perdere tempo a discutere di un qualcosa già superato dalle
dichiarazioni di Tondo sulla stampa. L'assessore presenti le sue
dimissioni, il presidente della Regione Renzo Tondo lo ha
sconfessato perché inadeguato, ha aggiunto Stefano Pustetto della
SA.
O Tondo, nella seduta di Giunta di novembre, ha approvato
qualcosa che non ha letto, oppure la sua maggioranza gli ha fatto
capire che quel Piano non va. Comunque la bozza è delegittimata,
ha affermato Franco Brussa per il PD.
Per il suo collega di gruppo Sergio Lupieri bisogna ascoltare
tutte le parti interessate, che peraltro hanno bocciato una
proposta che va a modificare profondamente e negativamente il
sistema sanità, fiore all'occhiello di questa Regione e in
Italia. In questa Commissione si discute poco, anzi, non c'è mai
stata una reale volontà di confrontarsi sulla sanità e sul
sociale, è stato il commento di Paolo Menis, sempre del PD.
Secondo Enio Agnola, di Idv, non è la prima volta che la Giunta
si comporta in modo non adeguato sulla sanità, mentre per Piero
Colussi, dei Cittadini, il documento è stato redatto troppo in
fretta, servono tranquillità e tempo. Per questo Colussi ha
chiesto di poter procedere con le audizioni (proposta che ha
visto d'accordo anche il PD).
La maggioranza è intervenuta con Franco Dal Mas, Pdl. Da quando
esistono i Piani sociosanitari ci sono sempre stati momenti di
discussione, l'approfondimento è indice di buonsenso.
Il luogo del confronto è la Commissione, non la stampa, ha
ribattuto al centrosinistra Antonio Pedicini, Pdl. Per Massimo
Blasoni, Pdl, l'opposizione è capziosa (perché finge di non
sapere che questa è una bozza) e asimmetrica nei suoi
ragionamenti, perché quando si dà l'opportunità di discutere si
risponde con un inutile parlarne.
Il Piano necessita di tempo e di approfondimenti, sono d'accordo,
peraltro la fase di ascolto è già stata avviata, è stata la
replica dell'assessore Kosic che ha contestualizzato il percorso
che ha portato alla proposta del Piano. L'anno scorso abbiamo
approvato - ha ricordato - le linee di indirizzo in cui
esprimevamo con chiarezza le priorità: sostenibilità economica e
una risposta ai bisogni inevasi di salute. Poi c'è stato il Libro
Verde, i cui suggerimenti sono stati accolti nel Piano. Piano che
però non tocca tutti i temi ma soltanto quelli strategici, è un
progetto fatto di regole, è sulla programmazione mai fatta prima
che andiamo a intervenire.
C'è bisogno di liberare delle risorse per venire incontro a una
sempre maggiore domanda di salute contrapposta a una diminuzione
delle risorse. In questo senso i margini di recupero ci sono,
perché a fronte di un fatturato pari a 820 milioni di euro nel
2008 la rete ospedaliera regionale è costata - al netto degli
ammortamenti delle opere di realizzazione e degli acquisti di
tecnologie - 1200 milioni.
E' una scelta responsabile pensare di recuperare denaro, tanto
nel pubblico quanto nel privato. Scelta sulla quale siamo
disponili al confronto con il territorio e con l'opposizione, non
vogliamo scardinare o peggio privatizzare la sanità, ma non
possiamo adagiarci sugli allori. Tutto quanto sarà recuperato
andrà investito nel sociale (in Friuli Venezia Giulia, ad
esempio, sono 43 mila gli invalidi al 100%), non a caso
l'integrazione sociosanitaria è al primo punto del Piano. Un
Piano, dunque, che conferma l'esistente con qualche servizio in
più, ha concluso Kosic.
Infine, la Commissione ha deciso di annullare la seduta del 19
gennaio in cui si sarebbe dovuto esprimere il parere sulla bozza
del Piano.
(fine)