III Comm: illustrata la proposta di Piano sociosanitario (1)
(ACON) Trieste, 12 gen - DT - Sono quattro gli interventi su
cui si concentra la proposta di Piano sanitario e sociosanitario
regionale per il triennio 2010-2012 che l'assessore alla Salute
Vladimir Kosic ha illustrato alla III Commissione consiliare
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC).
Quattro direttrici strategiche che si chiamano riorganizzazione
della rete ospedaliera, presa in carico integrata di chi soffre
di malattie croniche o è disabile (ma anche degli anziani e non
autosufficienti), istituzione di un'unica centrale operativa per
il 118 (a Palmanova, "per una omogeneità di linguaggio e di
intervento, che vuol dire maggiore sicurezza per i cittadini, con
un risparmio delle professionalità infermieristiche che potranno
meglio essere spalmate sul territorio", ha spiegato l'assessore),
ricerca di una maggiore efficienza attraverso la messa in rete
dei 20 ospedali del Friuli Venezia Giulia e, quindi, la
soppressione dei doppioni.
Obiettivi raggiungibili, secondo la Giunta, con il modello "hub
and spoke", ovvero dei centri principali (gli ospedali di Udine,
Pordenone e Trieste, il Gervasutta del capoluogo friulano per la
riabilitazione, gli IRCSS Burlo Garofolo di Trieste e il CRO di
Aviano) cui vengono inviati dai centri periferici quei malati che
presentano patologie più complesse o specifiche. Senza alcuna
funzione di regia, s'intende, ma soltanto di alta specialità.
Nessuna soppressione di alcun nosocomio o una diminuzione di
servizi, dunque, ma una forte riorganizzazione interna con meno
unità operative e la messa in comune di risorse, spazi,
attrezzature e personale.
Istituita pure una Rete oncologica regionale (per garantire un
equo trattamento sull'intero Friuli Venezia Giulia), mentre le
linee guida per il trattamento di queste patologie individueranno
percorsi di cura omogenei senza squilibri territoriali.
Un'ottimizzazione delle risorse che si tradurrà anche
nell'aumento dei ricoveri in day hospital e day surgery (per i
piccoli interventi chirurgici).
Per quanto concerne, infine, i servizi sociali, il Piano prevede
la creazione di un Fondo unico sociosanitario (per ricomporre in
un unico istituto le risorse pubbliche a disposizione, spesso
troppo frammentate), l'elenco dei servizi sociali suddivisi per
tre tipologie (contributi per la domiciliarità e residenzialità
sulla base di reddito e gravità, servizi garantiti dalle ASS e,
infine, dai Comuni) che il sistema sanitario e sociale offrirà e
la definizione dei piani locali per la cronicità e la non
autosufficienza, così da regolare e programmare i servizi
previsti.
(segue)
(foto; immagini tv)