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III Comm: illustrata la proposta di Piano sociosanitario (1)

12.01.2010
13:58
(ACON) Trieste, 12 gen - DT - Sono quattro gli interventi su cui si concentra la proposta di Piano sanitario e sociosanitario regionale per il triennio 2010-2012 che l'assessore alla Salute Vladimir Kosic ha illustrato alla III Commissione consiliare presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC).

Quattro direttrici strategiche che si chiamano riorganizzazione della rete ospedaliera, presa in carico integrata di chi soffre di malattie croniche o è disabile (ma anche degli anziani e non autosufficienti), istituzione di un'unica centrale operativa per il 118 (a Palmanova, "per una omogeneità di linguaggio e di intervento, che vuol dire maggiore sicurezza per i cittadini, con un risparmio delle professionalità infermieristiche che potranno meglio essere spalmate sul territorio", ha spiegato l'assessore), ricerca di una maggiore efficienza attraverso la messa in rete dei 20 ospedali del Friuli Venezia Giulia e, quindi, la soppressione dei doppioni.

Obiettivi raggiungibili, secondo la Giunta, con il modello "hub and spoke", ovvero dei centri principali (gli ospedali di Udine, Pordenone e Trieste, il Gervasutta del capoluogo friulano per la riabilitazione, gli IRCSS Burlo Garofolo di Trieste e il CRO di Aviano) cui vengono inviati dai centri periferici quei malati che presentano patologie più complesse o specifiche. Senza alcuna funzione di regia, s'intende, ma soltanto di alta specialità.

Nessuna soppressione di alcun nosocomio o una diminuzione di servizi, dunque, ma una forte riorganizzazione interna con meno unità operative e la messa in comune di risorse, spazi, attrezzature e personale.

Istituita pure una Rete oncologica regionale (per garantire un equo trattamento sull'intero Friuli Venezia Giulia), mentre le linee guida per il trattamento di queste patologie individueranno percorsi di cura omogenei senza squilibri territoriali.

Un'ottimizzazione delle risorse che si tradurrà anche nell'aumento dei ricoveri in day hospital e day surgery (per i piccoli interventi chirurgici).

Per quanto concerne, infine, i servizi sociali, il Piano prevede la creazione di un Fondo unico sociosanitario (per ricomporre in un unico istituto le risorse pubbliche a disposizione, spesso troppo frammentate), l'elenco dei servizi sociali suddivisi per tre tipologie (contributi per la domiciliarità e residenzialità sulla base di reddito e gravità, servizi garantiti dalle ASS e, infine, dai Comuni) che il sistema sanitario e sociale offrirà e la definizione dei piani locali per la cronicità e la non autosufficienza, così da regolare e programmare i servizi previsti.

(segue)

(foto; immagini tv)