SA-SD: Pustetto, Piano sanitario senza strategie e obiettivi
(ACON) Trieste, 15 gen - COM/AB - Come ampiamente preannunciato
dai giornali - osserva il consigliere regionale Stefano Pustetto
(SA-SD) - la discussione in III Commissione del Piano sanitario e
sociosanitario 2010-2012 prevista per il 12 gennaio non è nemmeno
iniziata. Lo stop è arrivato direttamente dal presidente della
regione Tondo, dopo aver preso atto che numerosi componenti della
sua maggioranza avanzavano critiche sostanziali a un piano
adottato all'unanimità dalla sua stessa giunta solo un mese fa.
Tuttavia, in modo poco comprensibile e con una votazione, questa
maggioranza ha voluto che l'assessore competente presentasse lo
stesso un Piano che nelle prossime settimane verrà verosimilmente
riscritto. Viene da chiedersi che cosa sia cambiato in
quest'ultimo mese per dover rivedere un Piano che riguarda il
percorso che la sanità regionale dovrà seguire nei prossimi anni
e quale sia il rapporto tra Tondo e Kosic.
Da parte nostra - sottolinea Pustetto - le critiche a quello che
d'ora in poi chiameremo il "vecchio piano" erano numerose e
sostanziali, partendo dal metodo adottato. Per redigere una
proposta credibile, infatti, di solito numeri alla mano si prende
atto di quanto fatto fino a quel momento, delle criticità emerse
e, in base a quanto evidenziato, si propongono le soluzioni e le
future strategie. La bozza di piano che ci è stata presentata era
sufficientemente ambigua da poter essere interpretata in un modo
e nel suo esatto contrario, lasciava intravedere alcune
soluzioni, ma non ne definiva la portata, ammiccava alla
privatizzazione senza poi entrare nel merito.
E' evidente - così ancora Pustetto - che il dottor Basaglia, se
non altro perché direttore generale, non può essere estraneo
all'imposizione e alla filosofia di quanto brevemente esposto da
Kosic. Tutti sappiamo con quale abilità e determinazione il
direttore generale sappia eseguire tagli anche profondi alle
strutture regionali, ma le razionalizzazioni di cui la sanità
regionale necessita non sono tanto di carattere economico, quanto
di tipo politico. Per esempio, l'assessore non è entrato nel
merito di numerosi doppioni che affliggono la sanità regionale:
perché non propone la chiusura di uno dei doppioni sostanziandone
la scelta con i numeri, l'epidemiologia, la casistica. Perché nel
momento in cui si spendono milioni di euro per i nuovi laboratori
di analisi di Udine non ci spiega quale progetto abbia in mente:
laboratorio del solo S.M.M. o di area vasta? E soprattutto perché
in quella sede ospedaliera convivono ben tre primari e una SOS di
laboratorio? Perché quando si parla di numero di posti letto per
abitanti o di numero medio di giornate di degenza si invocano
come ineludibili i parametri internazionali che devono essere
rispettati e quando si parla di centro trapianti, di
cardiochirurgia, neurochirurgia o di due facoltà di medicina
questi stessi parametri diventano ininfluenti?
Auspico - conclude Pustetto - che questa maggioranza si assuma la
responsabilità di dire in modo netto e chiaro quale strategia
persegue, quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere e questo
perché non è accettabile il metodo che fa sparire ogni
riferimento a quattro ospedali regionali (ex art. 21) per poi
sentirsi sire che non solo non si pensa di chiuderli, ma
addirittura di potenziarne le funzioni. La chiarezza delle
posizioni non solo permetterà a tutti i nostri concittadini di
farsi un'idea corretta delle singole scelte, ma soprattutto è
solo da un confronto, magari aspro, ma senza ambiguità che può
delinearsi una sanità di alto livello e adeguata ai tempi.