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PD: Moretton, nella sanità Tondo premia l'inefficienza

18.01.2010
11:05
(ACON) Trieste, 18 gen - COM/AB - Perché il Pdl fa cerchio intorno a Kosic? Perché proprio Tondo in persona è intervenuto in sua difesa? E perché ancora si vuole trovare una ragione per sostenere e mantenere il suo assessorato? A chiederlo è il capogruppo del PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton, che però ha un'idea ben precisa su queste questioni.

E' evidente che per noi questo cerchio di difesa conferma le gravi mancanze fin qui manifestate da Kosic e soprattutto la sua confusa e discontinua azione nella volontà di presentare un piano sanitario che non riesce a decollare, perché non c'è un'idea e un progetto ben finalizzato. Ora viene da chiedersi perché proprio Tondo sia sceso in campo a difendere Kosic dopo che il PD aveva chiesto le dimissioni per il piano sanitario inaccettabile, piano che anche in alcune componenti della maggioranza non trovava condivisione. Questa difesa d'ufficio di Tondo non gli rende merito né consentirà di aprire un nuovo confronto tale da programmare e tutelare una buona sanità per la nostra regione.

Viene da pensare che Tondo premi l'inefficienza e questo non gli fa onore, sapendo che la sanità è un tema che riguarda tutti, maggioranza e opposizione, perché una buona sanità è da considerarsi da sempre un fiore all'occhiello per ogni regione. A quanto pare, dopo quasi due anni di mal governo del Pdl, si vuole trovare, benché a fatica, una qualche ragione per difendere la Giunta Tondo anche la dove ha fallito, attribuendo ogni errore o incapacità al deficit lasciato dalla precedente legislatura. E' inutile ripetere che è una forzatura o, per meglio dire, una falsità, considerato che la Corte dei conti ha a più riprese confermato che il bilancio era in linea con la possibilità di ricorso al mercato finanziario. Sarebbe invece necessario e utile che, almeno per una volta, si rendesse conto della concretezza di un progetto serio che questa legislatura intende mettere in atto riferito all'economia, alle infrastrutture, allo sviluppo e al mondo del lavoro della nostra regione.

Finora abbiamo sentito solo parole e buone intenzioni, ma senza un nulla di fatto. E' stata espressa la volontà di vendere i gioielli di famiglia, Mediocredito, per realizzare quelle infrastrutture che, al contrario, dovrebbero essere realizzare con il co-finanziamento dello Stato. Si parla di un progetto federalista che rischia di penalizzare la nostra regione e la sua autonomia; un federalismo che anziché acquisire maggiori autonomie per facilitare lo sviluppo dell'economia, si vuol limitare alle sole aree ristrette di confine; si parla di maggiori deleghe e di efficienza degli enti locali, ma non esiste ancora un accordo o un progetto che possa trovare avvio e conclusione prima che questa legislatura finisca, sempre che ne abbia le forze per arrivare in fondo. E ancora, un piano famiglia che lascia molto a desiderare e nessun progetto che faccia sperare in nuovo sviluppo e occupazione, se non un'idea molto generalizzata senza nessuna specifica proposta d'intervento programmato e finalizzato.

Troppo poco per Tondo - conclude Moretton - e troppo poco per pensare che basti il plauso dei suoi per credere che tutto ciò che dicono corrisponda al vero. Credo sia arrivato il momento di essere seri e di dare risposte concrete alle esigenze primarie dei nostri concittadini e alle attese del mondo imprenditoriale, ma ancor di più per ipotizzare una ripresa a breve per la nostra Regione.