PD: Lupieri, necessario uno stop alla riforma del personale
(ACON) Trieste, 18 gen - COM/ET - Per il consigliere del PD
Sergio Lupieri, stoppato e sconfessato il Piano sociosanitario
dell'assessore Kosic e nell'attesa che la maggioranza ragioni sul
Servizio sanitario regionale dopo una opportuna analisi del
fabbisogno di salute della comunità, restano comunque operative
le norme capestro contenute nella riforma del personale del
comparto unico, e quindi anche di quello sanitario.
Per il consigliere è problematico il fatto che le norme
contengano un blocco parziale ma pesante del turn over, con la
possibilità di deroghe discrezionali autorizzate da dirigenti
della Regione.
"Se la Sanità regionale perdesse per cessazione circa 1300
operatori all'anno - sostiene Lupieri - un ricambio al 20% per i
ruoli sanitari e degli operatori sociosanitari provocherebbe
un'ulteriore riduzione di 1200 dipendenti all'anno. Inoltre, la
"ghigliottina Garlatti" si applica a prescindere dai movimenti di
personale nel periodo immediatamente precedente, così che
l'azienda che ha assunto recentemente viene trattata come quella
che non assume da anni.
"Nel biennio 2010-2011 - dice l'esponente dell'opposizione -
ospedali, distretti, territorio perderanno 2400 operatori, cioè
avremo una riduzione del 12% rispetto a oggi. La norma porterà
all'inevitabile aumento della esternalizzazione di servizi anche
di tutela diretta della salute. E' obbligatorio, prima di
procedere ad assunzioni a tempo determinato, anche dentro il
previsto tetto di 20% di assunzioni possibili, di verificare la
possibilità e la convenienza di ricorrere ad appalti di servizi o
a incarichi professionali".
Secondo il consigliere del PD, la conseguenza diretta del
provvedimento inserito con un blitz nella Finanziaria regionale
sarà un allungamento dei tempi di attesa per esami e prestazioni
e un'inevitabile riduzione della presenza di operatori sanitari
nelle corsie degli ospedali e per l'assistenza domiciliare.
"Il presidente Tondo e la maggioranza - dice Lupieri - devono
stoppare e sconfessare anche questa norma capestro, le cui
ricadute andranno a toccare direttamente l'assistenza e la salute
dei cittadini. Ospedali, distretti, territorio e personale
sanitario - conclude - non possono essere argomenti da
considerare separatamente, ma vanno inseriti in un unico
ragionamento che affronti veramente le dinamiche del nostro
Servizio sanitario regionale".