IV Comm:audizione presidenti ATER su piani di vendita (1)
(ACON) Trieste, 20 gen - ET - Sulla gestione delle Ater, la IV
Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Alessandro
Colautti (Pdl), ha sentito i presidenti delle Aziende delle
quattro province e di Tolmezzo.
Il 12 novembre dello scorso anno la Giunta ha approvato le
modifiche al regolamento sui piani di vendita delle Ater, che
interessano le tipologie degli alloggi, i destinatari, i prezzi.
L'Ater di Gorizia, come riferito da Roberto Grion, in otto anni
ha stipulato 139 contratti di vendita, ricavando complessivamente
6,5 milioni di euro, una media di 53mila euro ad alloggio, ma nel
biennio 2007/2008 vi è stato un blocco quasi totale di questa
attività in attesa di una definizione organica della materia.
Nella provincia isontina vi è un saldo annuale praticamente a
pareggio tra alloggi che vengono consegnati (circa 200) e alloggi
che vengono presi in carico per essere ristruttutari, ancora
circa 200. E' quindi difficile vendere, anche considerando che vi
sono 1500 domande depositate.
In 100 anni l'Ater triestina ha venduto 9008 alloggi e, come
sottolineato dalla presidente Perla Lusa, la possibilità di
vendere a terzi alloggi sfitti con particolari caratteristiche -
fatiscenti, molto piccoli, senza servizi sanitari e in condomini
dove l'85-90% degli alloggi è di proprietà di privati -
riguarderebbe circa 150 unità e sarebbe utile. Un ulteriore punto
sottolineato sono le risorse erogate dalla Regione per l'edilizia
sovvenzionata, anticipazioni che le Ater devono poi restituire.
Vista la bassa redditività che necessariamente devono avere le
locazioni, il debito complessivo delle 5 Ater nei confronti della
Regione ammonta a 150 milioni di euro, 44 solo per l'azienda di
Trieste. Lusa ritiene che la garanzia di un alloggio per i
cittadini in difficoltà rappresenti uno dei cardini delle
politiche sociali e ha invitato la Regione a riconsiderare il
meccanismo di finanziamento di questo genere di edilizia.
Secondo le nuove indicazioni regionali, sono solo sei gli
appartamenti che potrebbero essere messi in vendita a terzi
dall'Ater di Udine, un'azione che permetterà una
razionalizzazione del sistema. Luciano Aita, presidente
dell'ente, ha evidenziato come tra il 2005 e il 2009 gli
appartamenti venduti siano stati 36, contro i 134 tra il 2000 e
il 2003 e gli 895 tra il 1982 e il 1999. Tolte molte delle
agevolazioni all'acquisto per i locatari degli appartamenti, le
vendite sono scese di molto, tenendo conto anche del fatto che il
60% dei locatari appartengono alla fascia A, la fascia più
indigente. I canoni per questo segmento di contratti sono di
circa 59 euro mensili e contribuiscono a rendere poco
interessante l'acquisto dell'immobile.
A Pordenone gli alloggi che possono essere soggetti alla vendita
secondo le nuove previsioni sono pochissimi. Sergio Peressutti,
presidente dell'Ater di Pordenone, ha evidenziato come questo
fatto sia dovuto a forti investimenti per le manutenzioni fatti
in questi anni, che hanno contribuito a valorizzare il patrimonio
dell'azienda.
Il piano di vendita dell'Ater dell'Alto Friuli riguarda
complessivamente 80 alloggi, dei quali 31 in edifici dove la
maggior parte dei proprietari sono privati, 11 sono sfitti e
degradati e altri 40 in condizioni intermedie. Un numero che,
secondo la presidente Gianna Unfer, è in equilibrio con le
necessità del territorio e del bilancio dell'Ater ed equivale al
7% del patrimonio dell'azienda. Questo piano ha già integrato le
linee proposte dalla Giunta e, visto lo scarso interesse
dimostrato dagli assegnatari all'acquisto, è utile la previsione
di poter vendere anche a terzi alloggi con specifiche tipologie.
(immagini tv)
(segue)