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IV Comm:audizione presidenti ATER su piani di vendita (1)

20.01.2010
15:03
(ACON) Trieste, 20 gen - ET - Sulla gestione delle Ater, la IV Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Alessandro Colautti (Pdl), ha sentito i presidenti delle Aziende delle quattro province e di Tolmezzo.

Il 12 novembre dello scorso anno la Giunta ha approvato le modifiche al regolamento sui piani di vendita delle Ater, che interessano le tipologie degli alloggi, i destinatari, i prezzi.

L'Ater di Gorizia, come riferito da Roberto Grion, in otto anni ha stipulato 139 contratti di vendita, ricavando complessivamente 6,5 milioni di euro, una media di 53mila euro ad alloggio, ma nel biennio 2007/2008 vi è stato un blocco quasi totale di questa attività in attesa di una definizione organica della materia. Nella provincia isontina vi è un saldo annuale praticamente a pareggio tra alloggi che vengono consegnati (circa 200) e alloggi che vengono presi in carico per essere ristruttutari, ancora circa 200. E' quindi difficile vendere, anche considerando che vi sono 1500 domande depositate.

In 100 anni l'Ater triestina ha venduto 9008 alloggi e, come sottolineato dalla presidente Perla Lusa, la possibilità di vendere a terzi alloggi sfitti con particolari caratteristiche - fatiscenti, molto piccoli, senza servizi sanitari e in condomini dove l'85-90% degli alloggi è di proprietà di privati - riguarderebbe circa 150 unità e sarebbe utile. Un ulteriore punto sottolineato sono le risorse erogate dalla Regione per l'edilizia sovvenzionata, anticipazioni che le Ater devono poi restituire. Vista la bassa redditività che necessariamente devono avere le locazioni, il debito complessivo delle 5 Ater nei confronti della Regione ammonta a 150 milioni di euro, 44 solo per l'azienda di Trieste. Lusa ritiene che la garanzia di un alloggio per i cittadini in difficoltà rappresenti uno dei cardini delle politiche sociali e ha invitato la Regione a riconsiderare il meccanismo di finanziamento di questo genere di edilizia.

Secondo le nuove indicazioni regionali, sono solo sei gli appartamenti che potrebbero essere messi in vendita a terzi dall'Ater di Udine, un'azione che permetterà una razionalizzazione del sistema. Luciano Aita, presidente dell'ente, ha evidenziato come tra il 2005 e il 2009 gli appartamenti venduti siano stati 36, contro i 134 tra il 2000 e il 2003 e gli 895 tra il 1982 e il 1999. Tolte molte delle agevolazioni all'acquisto per i locatari degli appartamenti, le vendite sono scese di molto, tenendo conto anche del fatto che il 60% dei locatari appartengono alla fascia A, la fascia più indigente. I canoni per questo segmento di contratti sono di circa 59 euro mensili e contribuiscono a rendere poco interessante l'acquisto dell'immobile.

A Pordenone gli alloggi che possono essere soggetti alla vendita secondo le nuove previsioni sono pochissimi. Sergio Peressutti, presidente dell'Ater di Pordenone, ha evidenziato come questo fatto sia dovuto a forti investimenti per le manutenzioni fatti in questi anni, che hanno contribuito a valorizzare il patrimonio dell'azienda.

Il piano di vendita dell'Ater dell'Alto Friuli riguarda complessivamente 80 alloggi, dei quali 31 in edifici dove la maggior parte dei proprietari sono privati, 11 sono sfitti e degradati e altri 40 in condizioni intermedie. Un numero che, secondo la presidente Gianna Unfer, è in equilibrio con le necessità del territorio e del bilancio dell'Ater ed equivale al 7% del patrimonio dell'azienda. Questo piano ha già integrato le linee proposte dalla Giunta e, visto lo scarso interesse dimostrato dagli assegnatari all'acquisto, è utile la previsione di poter vendere anche a terzi alloggi con specifiche tipologie.

(immagini tv)

(segue)