IV Comm: presidenti ATER su linee guida governo territorio
(ACON) Trieste, 20 gen - DT - E' sul riutilizzo delle aree
dismesse (ad esempio le caserme) che si gioca una partita
importante per una pianificazione territoriale che tenga conto
anche dell'edilizia sociale. Per questo il presidente della IV
Commissione consiliare Alessandro Colautti (Pdl) ha invitato le
ATER del Friuli Venezia Giulia a esprimersi sulle linee guida
della riforma per il governo del territorio.
"Il tema centrale della nostra azione è il reperimento di aree,
in particolare nei capoluoghi di provincia e soprattutto a
Trieste", è stato il commento di Perla Lusa, presidente
dell'Azienda giuliana. La speranza è che il Consiglio regionale
inserisca tra gli standard urbanistici una sorta di vincolo, il
fabbisogno di edilizia sociale. Perché a Trieste sono 5 mila le
famiglie che aspettano una casa ATER, ben 3900 nel solo ambito
cittadino. Il Comune, quindi, deve sostenere lo sforzo della
Regione dando cittadinanza, nello sviluppo del territorio, a
questo bisogno. E' una scelta sociale".
Se il percorso verso l'edilizia sociale con sistemi premianti per
i privati deve prevedere l'intervento dei Comuni nelle aree
dismesse (una strada peraltro già seguita dal Comune di Milano,
ha annotato la Lusa), per quanto concerne l'edilizia
sovvenzionata, quella a tutela dei redditi più bassi, "in questo
caso - ha affermato - soltanto la mano pubblica può intervenire,
qui non si possono attrarre investimenti privati".
Un intervento che ha visto d'accordo anche il presidente
dell'ATER di Udine Luciano Aita e quello di Gorizia Roberto
Grion, che ha sottolineato come la riconversione proprio delle
caserme (in particolar modo a Gorizia, Gradisca e Cormons)
"risolverebbe per una decina d'anni il bisogno di edilizia
popolare. Basterebbe - ha aggiunto - che le amministrazioni
comunali ne destinassero una piccola parte, dopotutto si tratta
di ettari di territorio. Altrimenti questa operazione diverrà
puro business".
(immagini tv)