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IV Comm: dibattito su linee guida riforma governo territorio

20.01.2010
17:52
(ACON) Trieste, 20 gen - DT - La scorsa settimana l'illustrazione, poi le audizioni, e ora, dopo queste ultime sollecitazioni, una sorta di aggiornamento sulle Linee guida della riforma per il governo del territorio all'esame della IV Commissione consiliare presieduta da Alessandro Colautti (Pdl).

In particolare sono due i suggerimenti accolti, come ha spiegato l'assessore alle Autonomie locali Federica Seganti: specificare meglio i contenuti del Piano di governo del territorio e della Carta dei valori, "strumento, ha affermato la Seganti, con cui determinare, assieme agli enti locali, i vincoli sul territorio che non vogliamo siano assoluti, asettici, senza analisi, bensì relativi, per una reale valorizzazione del territorio stesso".

Proprio la copianificazione è il tema innovativo della riforma. "Nessuna Regione si è mai cimentata su questo, ha spiegato l'assessore, siamo i primi a farlo con i rischi che ne seguiranno ma arriveremo comunque a una sintesi. L'area vasta? E' un'incompiuta degli ultimi vent'anni, con pesanti ricadute negative sulla programmazione territoriale. Giungere a una pianificazione dell'area vasta è necessario, poi mettere nero su bianco chi la fa è più complicato, subentrano problematiche che rischiano di bloccare tutto. Proprio a questo servirà la copianificazione. E se i tempi si dovessero allungare a dismisura, sarà la Regione ad avocare a sé la responsabilità delle scelte per il territorio".

Critiche sulle linee guida sono arrivate da Mauro Travanut (PD). Sono state confezionate in anticipo rispetto alla legge che l'Aula ha già approvato in autunno, è un'incongruenza, un pasticcio procedurale, sostiene. Si tratta di un documento che non ha quasi nulla di sostanziale. In più, sono troppo vaghi i contenuti su area vasta e ruolo delle Province, ambigui i meccanismi sulla copianificazione; infine, manca il parere delle Autonomie locali.

Per Roberto Asquini (Misto) si tratta invece di un lavoro apprezzabile, quello dell'assessore. Bene limitare i vincoli, e bene anche sarebbe sancire il diritto di ogni cittadino di poter costruire sul proprio terreno la sua abitazione. Così si farebbe saltare la speculazione. Un argomento, gli ha risposto la Seganti, quello sulle modifiche sulle destinazioni d'uso importante ma che non può essere ricompresso nelle linee guida.

Sono preoccupati per il ricorso a consulenze esterne per la formazione del Piano tanto Stefano Alunni Barbarossa, Citt., quanto Alessandro Corazza (Idv). Quest'ultimo, poi, sottolinea la poca chiarezza sul ruolo e le dimensioni dell'area vasta e l'assenza, finora, di un Piano del paesaggio. Con l'auspicio, poi, che nei documenti previsti dalle linee guida si ascoltino per davvero i Comuni perché - ha dichiarato - ogni passo che regola il governo del territorio venga condiviso.

Auspicio per certi versi condiviso anche da Stefano Pustetto, della SA. Stiamo scrivendo delle regole che ci devono vedere, maggioranza e opposizione, quanto più d'accordo. Altrimenti, ogni volta che cambia il governo della Regione si butterà a mare tutto, immobilizzando un settore fondamentale per il Friuli Venezia Giulia. Meglio sarebbe per Pustetto che sia la Regione a decidere sul territorio, e non che vi sia una compartecipazione. Infine, un ultimo suggerimento: che in queste linee guida si parli anche di mobilità e trasporti.