IV Comm: dibattito su linee guida riforma governo territorio
(ACON) Trieste, 20 gen - DT - La scorsa settimana
l'illustrazione, poi le audizioni, e ora, dopo queste ultime
sollecitazioni, una sorta di aggiornamento sulle Linee guida
della riforma per il governo del territorio all'esame della IV
Commissione consiliare presieduta da Alessandro Colautti (Pdl).
In particolare sono due i suggerimenti accolti, come ha spiegato
l'assessore alle Autonomie locali Federica Seganti: specificare
meglio i contenuti del Piano di governo del territorio e della
Carta dei valori, "strumento, ha affermato la Seganti, con cui
determinare, assieme agli enti locali, i vincoli sul territorio
che non vogliamo siano assoluti, asettici, senza analisi, bensì
relativi, per una reale valorizzazione del territorio stesso".
Proprio la copianificazione è il tema innovativo della riforma.
"Nessuna Regione si è mai cimentata su questo, ha spiegato
l'assessore, siamo i primi a farlo con i rischi che ne seguiranno
ma arriveremo comunque a una sintesi. L'area vasta? E'
un'incompiuta degli ultimi vent'anni, con pesanti ricadute
negative sulla programmazione territoriale. Giungere a una
pianificazione dell'area vasta è necessario, poi mettere nero su
bianco chi la fa è più complicato, subentrano problematiche che
rischiano di bloccare tutto. Proprio a questo servirà la
copianificazione. E se i tempi si dovessero allungare a
dismisura, sarà la Regione ad avocare a sé la responsabilità
delle scelte per il territorio".
Critiche sulle linee guida sono arrivate da Mauro Travanut (PD).
Sono state confezionate in anticipo rispetto alla legge che
l'Aula ha già approvato in autunno, è un'incongruenza, un
pasticcio procedurale, sostiene. Si tratta di un documento che
non ha quasi nulla di sostanziale. In più, sono troppo vaghi i
contenuti su area vasta e ruolo delle Province, ambigui i
meccanismi sulla copianificazione; infine, manca il parere delle
Autonomie locali.
Per Roberto Asquini (Misto) si tratta invece di un lavoro
apprezzabile, quello dell'assessore. Bene limitare i vincoli, e
bene anche sarebbe sancire il diritto di ogni cittadino di poter
costruire sul proprio terreno la sua abitazione. Così si farebbe
saltare la speculazione. Un argomento, gli ha risposto la
Seganti, quello sulle modifiche sulle destinazioni d'uso
importante ma che non può essere ricompresso nelle linee guida.
Sono preoccupati per il ricorso a consulenze esterne per la
formazione del Piano tanto Stefano Alunni Barbarossa, Citt.,
quanto Alessandro Corazza (Idv). Quest'ultimo, poi, sottolinea la
poca chiarezza sul ruolo e le dimensioni dell'area vasta e
l'assenza, finora, di un Piano del paesaggio. Con l'auspicio,
poi, che nei documenti previsti dalle linee guida si ascoltino
per davvero i Comuni perché - ha dichiarato - ogni passo che
regola il governo del territorio venga condiviso.
Auspicio per certi versi condiviso anche da Stefano Pustetto,
della SA. Stiamo scrivendo delle regole che ci devono vedere,
maggioranza e opposizione, quanto più d'accordo. Altrimenti, ogni
volta che cambia il governo della Regione si butterà a mare
tutto, immobilizzando un settore fondamentale per il Friuli
Venezia Giulia. Meglio sarebbe per Pustetto che sia la Regione a
decidere sul territorio, e non che vi sia una compartecipazione.
Infine, un ultimo suggerimento: che in queste linee guida si
parli anche di mobilità e trasporti.