Citt: presentata mozione contro produzione energia nucleare
(ACON) Trieste, 21 gen - COM/AB - Nucleare? No grazie! I
consiglieri regionali dei Cittadini, Piero Colussi e Stefano
Alunni Barbarossa, hanno presentato una mozione per impegnare la
Regione a impugnare la legge 9/2009 in Corte Costituzionale
contro la riapertura della corsa al nucleare. Il documento è
stato sottoscritto anche dai capigruppo Alessandro Corazza (Idv),
Igor Kocijancic (SA) e Gianfranco Moretton (PD).
"Nel documento - hanno spiegato i consiglieri - sottolineiamo
l'indisponibilità del territorio regionale sia
nell'individuazione di siti idonei alla costruzione di centrali
nucleari, sia allo stoccaggio, anche provvisorio, di scorie
radioattive".
Colussi e Alunni Barbarossa ricordano che nel 1987, con apposito
referendum, la popolazione italiana si era pronunciata per la
fine della produzione di energia nucleare nel nostro Paese e
rammentano che anche dopo quella data, non sono stati pochi gli
incidenti che si sono verificati in alcune centrali nucleari (il
più recente, nel giugno 2008 a Krsko in Slovenia).
"Nonostante ciò - hanno detto i consiglieri - il Governo
nazionale, con legge delega 99/2009, ha deciso di riaprire la
corsa al nucleare fissando al febbraio 2010 il termine per
adottare, con uno o più decreti legislativi di riassetto
normativo, la disciplina della localizzazione sul territorio
nazionale di impianti di produzione di energia elettrica
nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,
dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei
rifiuti radioattivi.
"E poiché l'Italia non si è dotata di un coerente organico piano
energetico nazionale che sostituisse il nucleare e i combustibili
fossili, per tale omissione chiama a precise responsabilità anche
la Regione Friuli Venezia Giulia. Il recente piano nazionale
dell'Enel è di dominio pubblico: prevede la realizzazione di
cinque/dieci centrali nucleari di terza generazione (quelle che
producono scorie radioattive) che oltretutto andranno a coprire
solo il 10% del fabbisogno di energia in Italia. Le notizie
apparse sulla stampa indicano poi tra le possibili aree per le
centrali anche il sito di Monfalcone in Friuli Venezia Giulia,
accanto a quello di Chioggia nel vicino Veneto.
"Altre 11 Regioni hanno già presentato ricorso e la Sardegna ha
fatto di più, ufficializzando il suo no categorico. Lo scorso 15
gennaio, in una riunione degli assessori regionali all'ambiente,
ben 15 regioni (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Umbria,
Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise, Toscana,
Veneto, Campania, Sardegna e Sicilia) si sono espresse contro la
delega al Governo per l'individuazione dei siti idonei. E il
Friuli Venezia Giulia? Al di là delle incognite derivanti da
problemi di stoccaggio, localizzazione del sito nucleare vicino
alle abitazioni, va detto che se il progetto si concretizzasse,
il territorio regionale sarebbe interessato dalla vicinanza di
ben tre centrali nucleari (Krsko, Chioggia e, appunto,
Monfalcone) con i concreti pericoli che ne conseguirebbero".
I consiglieri di opposizione, perciò, oltre a chiedere al
presidente Tondo che si pronunci contro insediamenti nucleari,
sollecitano la Giunta ad adottare un piano energetico nazionale
basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio e l'efficienza
energetica e a elaborare il Piano energetico regionale
potenziando ulteriormente il ricorso alle fonti di energia
rinnovabili e la promozione del risparmio energetico.