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Citt: presentata mozione contro produzione energia nucleare

21.01.2010
16:55
(ACON) Trieste, 21 gen - COM/AB - Nucleare? No grazie! I consiglieri regionali dei Cittadini, Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa, hanno presentato una mozione per impegnare la Regione a impugnare la legge 9/2009 in Corte Costituzionale contro la riapertura della corsa al nucleare. Il documento è stato sottoscritto anche dai capigruppo Alessandro Corazza (Idv), Igor Kocijancic (SA) e Gianfranco Moretton (PD).

"Nel documento - hanno spiegato i consiglieri - sottolineiamo l'indisponibilità del territorio regionale sia nell'individuazione di siti idonei alla costruzione di centrali nucleari, sia allo stoccaggio, anche provvisorio, di scorie radioattive".

Colussi e Alunni Barbarossa ricordano che nel 1987, con apposito referendum, la popolazione italiana si era pronunciata per la fine della produzione di energia nucleare nel nostro Paese e rammentano che anche dopo quella data, non sono stati pochi gli incidenti che si sono verificati in alcune centrali nucleari (il più recente, nel giugno 2008 a Krsko in Slovenia).

"Nonostante ciò - hanno detto i consiglieri - il Governo nazionale, con legge delega 99/2009, ha deciso di riaprire la corsa al nucleare fissando al febbraio 2010 il termine per adottare, con uno o più decreti legislativi di riassetto normativo, la disciplina della localizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi.

"E poiché l'Italia non si è dotata di un coerente organico piano energetico nazionale che sostituisse il nucleare e i combustibili fossili, per tale omissione chiama a precise responsabilità anche la Regione Friuli Venezia Giulia. Il recente piano nazionale dell'Enel è di dominio pubblico: prevede la realizzazione di cinque/dieci centrali nucleari di terza generazione (quelle che producono scorie radioattive) che oltretutto andranno a coprire solo il 10% del fabbisogno di energia in Italia. Le notizie apparse sulla stampa indicano poi tra le possibili aree per le centrali anche il sito di Monfalcone in Friuli Venezia Giulia, accanto a quello di Chioggia nel vicino Veneto.

"Altre 11 Regioni hanno già presentato ricorso e la Sardegna ha fatto di più, ufficializzando il suo no categorico. Lo scorso 15 gennaio, in una riunione degli assessori regionali all'ambiente, ben 15 regioni (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise, Toscana, Veneto, Campania, Sardegna e Sicilia) si sono espresse contro la delega al Governo per l'individuazione dei siti idonei. E il Friuli Venezia Giulia? Al di là delle incognite derivanti da problemi di stoccaggio, localizzazione del sito nucleare vicino alle abitazioni, va detto che se il progetto si concretizzasse, il territorio regionale sarebbe interessato dalla vicinanza di ben tre centrali nucleari (Krsko, Chioggia e, appunto, Monfalcone) con i concreti pericoli che ne conseguirebbero".

I consiglieri di opposizione, perciò, oltre a chiedere al presidente Tondo che si pronunci contro insediamenti nucleari, sollecitano la Giunta ad adottare un piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio e l'efficienza energetica e a elaborare il Piano energetico regionale potenziando ulteriormente il ricorso alle fonti di energia rinnovabili e la promozione del risparmio energetico.