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PD: Lupieri, Piano sociosanitario va discusso in Commissione

22.01.2010
17:42
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/DT - "Non possiamo considerare il Piano sociosanitario senza tener conto delle gravi ricadute che avrà la cancellazione della governance di questa regione (con la scomparsa dall'Agenzia regionale della sanità) dal centro servizi condivisi e dalla cabina di regia dei direttori generali. Questo sistema ha consentito di raggiungere risultati che sono stati presi ad esempio dal ministro Sacconi come modello di servizio sanitario regionale negli anni 2006-2007".

La nota è del consigliere regionale del PD Sergio Lupieri. "La norma dell'assessore Garlatti sul personale - aggiunge l'esponente di opposizione - determina un blocco del turnover e di fatto limita drasticamente le assunzioni di operatori sanitari. Questa norma non è stata assolutamente discussa con le organizzazioni sindacali né è in sintonia con i contenuti del Piano, per cui di fatto potrà contribuire a determinare gravi conseguenze sui percorsi assistenziali.

Mancando completamente l'analisi sullo stato di salute dei cittadini e sui risultati ottenuti dal piano precedente, non è possibile ipotizzare seriamente una strategia complessiva che coinvolga ospedali e territorio. Nel Piano - spiega ancora Lupieri - si vogliono ridurre funzioni ospedaliere senza minimamente potenziare le cure territoriali che, a causa di dimissioni precoci e ridotti servizi, verranno maggiorante coinvolte. Ancora: si introducono discorsi su fondi integrativi senza definirne i contenuti e su un maggior numero di esternalizzazioni, anche dei servizi di assistenza alla persona, che sono i più delicati e sensibili.

Con la richiesta di convocazione urgente della III Commissione, fissata per venerdì 29 gennaio, chiederemo all'assessore alla Salute Vladimir Kosic quali siano le determinazioni della Giunta sul Piano sociosanitario in quanto riteniamo che il dibattito debba trasferirsi dalle pagine dei giornali a una sede competente ed istituzionale.

Noi - commenta il consigliere - riteniamo sia indispensabile nel riordino della rete ospedaliera affrontare anche il tema del territorio, valutando il numero dei posti letto in RSA, hospice, riabilitazione, il budget di distretto, l'assistenza domiciliare, la continuità assistenziale, l'integrazione ospedale-territorio, il disagio mentale.

È necessario affrontare il tema della prevenzione, della sicurezza sul lavoro e dell'emergenza. Infine, conclude Lupieri, bisogna passare dal finanziamento alle aziende basato sullo storico al finanziamento a prestazione e bisogna restituire alla Conferenza dei direttori di area vasta la responsabilità dell'elaborazione di percorsi assistenziali integrati".