PD: Lupieri, Piano sociosanitario va discusso in Commissione
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/DT - "Non possiamo considerare il
Piano sociosanitario senza tener conto delle gravi ricadute che
avrà la cancellazione della governance di questa regione (con la
scomparsa dall'Agenzia regionale della sanità) dal centro servizi
condivisi e dalla cabina di regia dei direttori generali. Questo
sistema ha consentito di raggiungere risultati che sono stati
presi ad esempio dal ministro Sacconi come modello di servizio
sanitario regionale negli anni 2006-2007".
La nota è del consigliere regionale del PD Sergio Lupieri.
"La norma dell'assessore Garlatti sul personale - aggiunge
l'esponente di opposizione - determina un blocco del turnover e
di fatto limita drasticamente le assunzioni di operatori
sanitari. Questa norma non è stata assolutamente discussa con le
organizzazioni sindacali né è in sintonia con i contenuti del
Piano, per cui di fatto potrà contribuire a determinare gravi
conseguenze sui percorsi assistenziali.
Mancando completamente l'analisi sullo stato di salute dei
cittadini e sui risultati ottenuti dal piano precedente, non è
possibile ipotizzare seriamente una strategia complessiva che
coinvolga ospedali e territorio. Nel Piano - spiega ancora
Lupieri - si vogliono ridurre funzioni ospedaliere senza
minimamente potenziare le cure territoriali che, a causa di
dimissioni precoci e ridotti servizi, verranno maggiorante
coinvolte. Ancora: si introducono discorsi su fondi integrativi
senza definirne i contenuti e su un maggior numero di
esternalizzazioni, anche dei servizi di assistenza alla persona,
che sono i più delicati e sensibili.
Con la richiesta di convocazione urgente della III Commissione,
fissata per venerdì 29 gennaio, chiederemo all'assessore alla
Salute Vladimir Kosic quali siano le determinazioni della Giunta
sul Piano sociosanitario in quanto riteniamo che il dibattito
debba trasferirsi dalle pagine dei giornali a una sede competente
ed istituzionale.
Noi - commenta il consigliere - riteniamo sia indispensabile nel
riordino della rete ospedaliera affrontare anche il tema del
territorio, valutando il numero dei posti letto in RSA, hospice,
riabilitazione, il budget di distretto, l'assistenza domiciliare,
la continuità assistenziale, l'integrazione ospedale-territorio,
il disagio mentale.
È necessario affrontare il tema della prevenzione, della
sicurezza sul lavoro e dell'emergenza. Infine, conclude Lupieri,
bisogna passare dal finanziamento alle aziende basato sullo
storico al finanziamento a prestazione e bisogna restituire alla
Conferenza dei direttori di area vasta la responsabilità
dell'elaborazione di percorsi assistenziali integrati".