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Citt: Alunni Barbarossa, piano territoriale troppo generico

27.01.2010
13:00
(ACON) Trieste, 27 gen - COM/MPB - Domani, giovedì 28 gennaio, la IV Commissione si riunirà per esprimere il parere sulla delibera della Giunta che fissa le linee guida della riforma del governo del territorio. Linee che non convincono i consiglieri regionali dei Cittadini.

"Purtroppo - afferma Stefano Alunni Barbarossa - gli obiettivi della pianificazione espressi nelle linee guida sono un misto tra aspetti generali ed esigenze puntuali e non sono esenti da equivoci. Le aree protette, ad esempio, compaiono solo come strumentali alla promozione turistica. Siamo convinti che sia necessaria una riformulazione degli obiettivi, che meritano di essere decisamente più meditati anche perché non possono venir trascurati aspetti fondanti come quelli che riguardano le risorse (acqua, aria, energia) e il consumo di suolo.

"Va anche evidenziato - aggiunge Alunni Barbarossa - che nel documento non viene mai menzionato il paesaggio, dimenticando che vi è l'obbligo di legge per le Regioni di adottare una specifica normativa d'uso del territorio mediante piani paesaggistici o piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici.

"Avviare un processo di nuova pianificazione a livello regionale - avverte il consigliere - richiede competenze professionali, sia nella fase ricognitiva e progettuale, sia nella fase di pianificazione e gestione. Affidare all'esterno, con gara di appalto europeo, come vuole fare questa Giunta, la predisposizione del Piano di governo del territorio, non consente di attivare un rapporto di collaborazione con tutte le forze regionali in grado di raccogliere anche i contributi di associazioni, organi professionali, portatori di interessi e attività economiche.

"Tra l'altro - insiste Alunni Barbarossa - non si comprende come un'entità esterna, pensiamo ad esempio a una società tedesca o francese, sappia interpretare e leggere il territorio regionale e le sue esigenze, per di più in mancanza di indirizzi precisi da parte delle Regione. La carenza più grave di queste linee guida, infatti, è proprio la loro genericità. L'alternativa auspicabile è quella di rafforzare la struttura regionale, affiancandola con consulenze qualificate regionali o nazionali.

"Il vero pericolo che si intravede - conclude il consigliere dei Cittadini - è che venga solo avviato un nuovo studio sul Piano territoriale regionale e che, ancora una volta, non venga concluso".