Citt: Alunni Barbarossa, piano territoriale troppo generico
(ACON) Trieste, 27 gen - COM/MPB - Domani, giovedì 28 gennaio,
la IV Commissione si riunirà per esprimere il parere sulla
delibera della Giunta che fissa le linee guida della riforma del
governo del territorio. Linee che non convincono i consiglieri
regionali dei Cittadini.
"Purtroppo - afferma Stefano Alunni Barbarossa - gli obiettivi
della pianificazione espressi nelle linee guida sono un misto tra
aspetti generali ed esigenze puntuali e non sono esenti da
equivoci. Le aree protette, ad esempio, compaiono solo come
strumentali alla promozione turistica. Siamo convinti che sia
necessaria una riformulazione degli obiettivi, che meritano di
essere decisamente più meditati anche perché non possono venir
trascurati aspetti fondanti come quelli che riguardano le risorse
(acqua, aria, energia) e il consumo di suolo.
"Va anche evidenziato - aggiunge Alunni Barbarossa - che nel
documento non viene mai menzionato il paesaggio, dimenticando che
vi è l'obbligo di legge per le Regioni di adottare una specifica
normativa d'uso del territorio mediante piani paesaggistici o
piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei
valori paesaggistici.
"Avviare un processo di nuova pianificazione a livello regionale
- avverte il consigliere - richiede competenze professionali, sia
nella fase ricognitiva e progettuale, sia nella fase di
pianificazione e gestione. Affidare all'esterno, con gara di
appalto europeo, come vuole fare questa Giunta, la
predisposizione del Piano di governo del territorio, non consente
di attivare un rapporto di collaborazione con tutte le forze
regionali in grado di raccogliere anche i contributi di
associazioni, organi professionali, portatori di interessi e
attività economiche.
"Tra l'altro - insiste Alunni Barbarossa - non si comprende come
un'entità esterna, pensiamo ad esempio a una società tedesca o
francese, sappia interpretare e leggere il territorio regionale e
le sue esigenze, per di più in mancanza di indirizzi precisi da
parte delle Regione. La carenza più grave di queste linee guida,
infatti, è proprio la loro genericità. L'alternativa auspicabile
è quella di rafforzare la struttura regionale, affiancandola con
consulenze qualificate regionali o nazionali.
"Il vero pericolo che si intravede - conclude il consigliere dei
Cittadini - è che venga solo avviato un nuovo studio sul Piano
territoriale regionale e che, ancora una volta, non venga
concluso".