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II Comm: audizioni su pdl bed and breakfast e affittacamere

28.01.2010
12:21
(ACON) Trieste, 28 gen - DT - Promosso l'aumento di camere e posti letto, bene la costituzione di un marchio e sì anche alla somministrazione di cibi tipici regionali (per favorire l'economia del Friuli Venezia Giulia). Attenzione, invece, al superamento delle barriere architettoniche che richiederebbe impegni finanziari e architettonici notevoli.

In sintesi, è questo il risultato delle audizioni in II Commissione consiliare (presidente Maurizio Franz, LN) sulla proposta di legge che modifica la norma regionale su bed and breakfast (330 secondo la Turismo FVG per 1690 posti letto) e affittacamere.

Ad aprire gli interventi, il direttore della Turismo FVG Andrea Di Giovanni. Concordiamo sullo sviluppo della ricettività, ha affermato, così come sull'ideazione di un marchio che identifichi il sistema b&b a patto che venga declinato su una classificazione di qualità con parametri ben definiti e con il coinvolgimento della Direzione delle Attività produttive e della Turismo FVG (che, ad esempio, potrebbe effettuare i sopralluoghi per inserire le strutture nelle varie categorie).

L'abbattimento delle barriere architettoniche preoccupa invece gli operatori. A iniziare dal consorzio montano Open Leader che ha chiesto alla Commissione di chiarire quale normativa prendere a riferimento in modo da rendere evidente e puntuale quale sia il livello di abbattimento richiesto. Perché - è stato fatto notare - si tratta comunque di locali adibiti ad abitazioni private, b&b e affittacamere sono sì strutture ricettive ma particolari. E la normativa attuale rischia di mettere in difficoltà lo sviluppo della ricettività, anche per una questione di costi. Per questo, è stato il suggerimento, si potrebbe offrire la possibilità di convenzionarsi con strutture in regola.

Discorso ripreso anche dall'associazione B&b in Italy che, peraltro, si è dichiarata favorevole al marchio ("dopotutto, l'obiettivo della legge è il turista e ci va bene") mentre ha criticato alcuni requisiti di qualità considerati troppo "da albergo" (come la cassetta di sicurezza, il minifrigo, il telefono o Internet).

Per i B&b friulani quello che serve sono i turisti: ci vuole più impegno nel farli arrivare in Friuli Venezia Giulia, oggi ce ne sono pochi, lo si avverte anche nelle nostre strutture. E un no deciso è arrivato anche sull'utilizzo della cucina, "si snaturerebbe quello che è il bed and breakfast, una struttura familiare soltanto per il pernottamento e la colazione".

In conclusione, gli interventi dei consiglieri. Se per Enzo Marsilio (PD) il problema del superamento delle barriere architettoniche crea qualche problema anche all'albergo diffuso e quindi "bisogna pensare a una soluzione per non bloccare poi tutte queste iniziative", secondo Sandro Della Mea, PD, non può che essere giudicata positivamente la possibilità di aumentare il numero di posti letto complessivi in regione.

Non è favorevole invece su questo punto Roberto Asquini (Misto) "e non solo perché in questo modo si andrebbe a modificare la struttura stessa del b&b, facciamo prima una verifica fiscale, non possiamo mettere in difficoltà i gestori".

(immagini tv)