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PD: Lupieri, il Piano sanitario è inaccettabile

28.01.2010
17:39
(ACON) Trieste, 28 gen - COM/DT - "Inaccettabile il Piano sociosanitario che l'assessore alla Salute Vladimir Kosic ha avuto l'ardire di presentare, complice la Giunta Tondo, generando aspre critiche nella sua stessa maggioranza. Un piano che - scrive in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Lupieri - determina uno scollamento tra ospedale e territorio con una cultura ospedalocentrica che indebolisce l'assistenza delle cure primarie.

Di fatto quindi, aggiunge, viene depotenziato il territorio mentre gli ospedali di rete divengono subalterni ai tre nosocomi di Trieste, Udine e Pordenone, perdendosi così quell'integrazione ospedale territorio fondamentale per la continuità assistenziale.

Gravissimo poi - annota ancora - il blocco del turnover nel comparto sanitario, con assunzioni che coprono il 20% di chi va in pensione senza un piano di programmazione e con una contrattazione centralizzata. Si prevede così una perdita di 2.000 operatori per gli anni 2010-2011. L'indebolimento degli IRCCS, dovuto al dimezzamento di strutture e funzioni, farà perdere la loro capacità attrattiva confermando il sospetto che a livello nazionale vi sia la volontà di sopprimere proprio gli istituti di cura a carattere scientifico quali strutture pubbliche creando fondazioni di tipo privato.

Infine, l'introduzione di fondi integrativi senza un ragionamento è allarmante ancora di più in quanto non sono ben definiti i livelli essenziali di assistenza.

Quindi, per Lupieri un Piano che porta a un indebolimento del pubblico con privatizzazioni, esternalizzazioni di servizi, ricorso alle assicurazioni. Un Piano che mette a rischio il modello di sanità del nostro servizio sanitario regionale basato sulla solidarietà, equità e universalità delle cure.

Abbiamo il tragico sospetto che pochi esponenti della maggioranza di centrodestra sappiano veramente dove si sta andando, tutti presi a salvaguardare il proprio piccolo territorio e non consapevoli di stravolgere un modello di sanità sempre migliorabile ma che finora aveva dato risposte positive", conclude il consigliere del PD.