PD: Moretton ricorda la figura e l'azione politica di Biasutti
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/MPB - "È mancato, dopo una lunga e
dolorosa malattia, affrontata con grande coraggio e dignità,
Adriano Biasutti, storico esponente di quella Democrazia
Cristiana friulana che ha saputo assicurare alla Regione Friuli
Venezia Giulia un lungo percorso di sviluppo economico e
sociale".
Lo ricorda così, in una nota, il capogruppo del PD in Consiglio
regionale Gianfranco Moretton che afferma anche come quel
percorso di sviluppo sia stato agevolato da una straordinaria
stabilità politica, testimoniata dal fatto che in 30 anni (dal
1964 al 1993) si susseguirono solo tre presidenti della Giunta,
tutti e tre democristiani, Berzanti, Comelli e appunto Biasutti.
"Biasutti aveva iniziato la sua carriera politica nelle file di
"Forze Nuove", corrente DC legata alla sinistra sindacale, vicino
alla Cisl, che contava allora su uomini del calibro di Giulio
Pastore, Mario Toros, Livio Labor, Carlo Donat Cattin. Era
diventato rapidamente uno degli uomini di punta della DC
regionale, ricoprendo, nel corso degli anni, una serie di
prestigiosi incarichi istituzionali e politici: consigliere
regionale per 20 anni, dal 1973 al 1993; capogruppo della DC in
Consiglio regionale dal 1976 al 1978; assessore regionale ai
lavori pubblici ed alla ricostruzione dal 1978 al 1980, cioè in
uno dei periodi più caldi e gloriosi della ricostruzione post -
terremoto; assessore ai lavori pubblici dal 1980 al 1983;
segretario regionale della DC dal 1983; presidente della Giunta
regionale dal 1984 al 13/01/1992; deputato della DC per una
legislatura.
"Uomo intelligente e deciso, di spirito laico, aveva condiviso
con Comelli - prima come suo assessore alla ricostruzione e poi
come suo successore alla presidenza della Giunta - un grande
obiettivo, e cioè quello di utilizzare la ricostruzione post
terremoto come volano dello sviluppo e della crescita del
benessere del Friuli e dell'intera regione, al servizio di questo
obiettivo aveva messo tutte le sue energie e la grande esperienza
politica.
"Uomo di grande apertura internazionale, che aveva colto in pieno
la necessità per il Friuli Venezia Giulia di anticipare le
politiche di avvicinamento al blocco non allineato della
Jugoslavia e al Centro Europa, rimarrà, anche dopo la sua
dolorosa scomparsa, una delle figure d'indiscussa intraprendenza
e lungimiranza che molto hanno fatto per lo sviluppo della nostra
regione".