Pdl/UDC: foibe, mozione per istituire commissione d'inchiesta
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/MPB - "Negare, come ha fatto lo
storico dell'Università di Capodistria Joze Pirjevec, che la
tragedia delle foibe sia da attribuirsi alla volontà di
effettuare una pulizia etnica premeditata, frutto di un'azione
politica tesa all'eliminazione di quanti si opponevano
all'annessione alla Jugoslavia dopo la fine della seconda guerra
mondiale, significa non prendere in considerazione fatti
storicamente assodati. E' necessario dare urgentemente corso
all'iter per la costituzione di una Commissione parlamentare
d'inchiesta, affinché venga fatta definitivamente luce su questi
tragici fatti".
A chiederlo in una mozione i consiglieri regionali del Pdl
Roberto Novelli (primo firmatario), Daniele Galasso, Franco
Baritussio, Piero Tononi, Roberto Marin, Paolo Ciani, Maurizio
Bucci, Piero Camber, Bruno Marini e Gaetano Valenti ed il
capogruppo dell'UDC Edoardo Sasco. Nel testo si impegna la Giunta
regionale a intervenire presso il governo nazionale e il
Parlamento, dove risulta già depositata un'istanza relativa alla
costituzione di una Commissione d'inchiesta sulle foibe.
"Sull'argomento foibe - rileva Novelli - si pensava che si fosse
ormai giunti a una consolidata verità, ma la pubblicazione del
volume "Foibe. Una storia d'Italia" di Pirjevec ha riacutizzato
un vulnus notevole nell'animo degli italiani. In un'intervista
rilasciata a un quotidiano locale di lingua slovena, lo storico
dell'Università di Capodistria definisce l'esodo di centinaia di
migliaia di italiani giuliano-dalmati (da 250mila a 350mila),
come il rifiuto di un popolo di indottrinati dal nazionalismo e
dal fascismo a sentirsi razza eletta, a farsi comandare dagli
s'ciavi, per giunta comunisti, definito come trauma psicologico".
"Lo stesso autore confuta anche la tesi per cui nelle foibe di
Basovizza vi sarebbero 2.500 corpi e altrettanti in quella di
Brsljanovica di Opicina, sostenendo che si dovrebbe effettuare
una scrupolosa perlustrazione delle grotte stesse. Del resto lo
storico dell'Università di Capodistria riserva il termine tomba
comune per indicare le foibe, sostenendo che tali voragini sono
state volutamente cementificate e ostruite con materiale
esplosivo al fine di evitarne l'esplorazione, e quindi, l'esatto
numero delle vittime ivi giacenti e la loro nazionalità".
"Pirjevec sostiene, infine - prosegue l'esponente del Pdl - che
ci sarebbe una sorta di continuità tra la propaganda nazista
sulle foibe istriane e la loro riscoperta degli anni Novanta,
attraverso un'operazione politica e culturale revisionista, fino
all'istituzione, nel 2004, del Giorno del Ricordo (10 febbraio).
Secondo Pirjevec si tratterebbe, invece, di una decisione mossa
da pura propaganda politica in un'Italia soggetta a crisi
d'identità e coesione e che sarebbe legata alla questione della
determinazione dei confini. Non a caso è stato scelto il 10
febbraio, quando è stato firmato il Trattato di Parigi, con il
quale l'Italia ha perso gran parte del territorio dell'allora
Venezia Giulia".
"Quelle di Pirjevec - afferma Novelli - sono affermazioni che
stridono con le testimonianze di tutte le persone che hanno
vissuto il dramma dell'esodo dall'Istria e l'opera di epurazione
perpetrata dai soldati titini durante e dopo la fine del secondo
conflitto mondiale, secondo le quali le foibe rappresentano a
tutti gli effetti fenditure carsiche in cui i partigiani
jugoslavi gettarono i corpi dei nemici. Anche il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano nel 2007, ricostruendo le tragiche
vicende seguite prima all'8 settembre 1943 e poi al 25 aprile
1945, ha dichiarato che vi fu un moto di odio e di furia
sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo che assunse i
sinistri connotati di una pulizia etnica".
"E' necessario, quindi - conclude Novelli - che si faccia
chiarezza tramite la costituzione di una Commissione parlamentare
d'inchiesta sulle foibe. Non per volontà revanscista o semplice
spirito di parte, ma per un'oggettiva analisi storica, unica
fonte di verità e di giustizia, finalizzata ad una serena e
duratura amicizia tra i popoli".