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UDC: Salvador,riforma autonomie locali non solo con risparmi

01.02.2010
17:13
(ACON) Trieste, 01 feb - COM/AB - "Non devono essere solo i presunti risparmi a guidare la riforma delle autonomie locali".

Lo afferma il consigliere regionale UDC e vicepresidente del Consiglio Maurizio Salvador che aggiunge.

"Ben venga una riforma che razionalizzi il sistema delle autonomie locali, la adatti alle nuove esigenze e affronti il tema dei costi in un'epoca in cui ci sono sempre meno risorse a disposizione. Il criterio economico e dei presunti risparmi, però, non può essere l'elemento che determina le scelte nei piccoli comuni, quelli con popolazione inferiore a 5 mila abitanti, e soprattutto quelli con meno di mille abitanti dove il sindaco e un limitato numero di assessori comunali costituiscono l'unico baluardo di democrazia e di rappresentanza, presso i quali la cittadinanza può rivolgersi con immediatezza. Realtà che svolgono una funzione sociale insostituibile e che presidiano parti rilevanti del territorio regionale.

"Ritenendo che vada salvaguardato il ruolo delle attuali municipalità - aggiunge Salvador - l'UDC dice sì a un progetto che favorisca in montagna le unioni alle quali i Comuni possono scegliere liberamente di aderire. Ribadiamo che tali unioni dovrebbero svolgere un ruolo di programmazione, pianificazione e progettazione territoriale oltre che di gestione dei servizi. Il concetto di montanità dovrà tener conto della posizione geografica, ma anche di altri indicatori socio economici e, comunque, andranno mantenuti in capo ai Comuni tutti compiti e le funzioni legate allo sviluppo del proprio territorio.

"L'UDC auspica che quanto prima si possa affrontare la riforma complessiva delle autonomie locali, perché solo modificando nell'insieme il sistema Regione/autonomie locali si potranno ottenere importanti risparmi e, soprattutto, una sburocratizzazione dell'apparato che porti a una maggior efficacia e efficienza nell'operatività. Il modello istituzionale da attuare - conclude Salvador - è quello di governare non sulle comunità e sul territorio bensì con le comunità e il territorio".