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PD: Menis, tre italiani su quattro non vogliono gli OGM

03.02.2010
13:40
(ACON) Trieste, 03 feb - COM/AB - - Troppa fretta nel dare il via libera agli OGM. A pagare il prezzo più grande rischiano di essere i fattori d'eccellenza della nostra agricoltura: tipicità e qualità dei prodotti. Per sancire l'apparente libertà di un agricoltore si rischia di penalizzare tutti gli altri compromettendo l'intero settore.

A denunciarlo è il consigliere regionale del PD Paolo Menis.

Sull'argomento regna ancora una gran confusione. Si spaccia per una conquista di libertà ciò che è il suo esatto contrario. Il rispetto delle distanze e in generale l'osservanza delle regole sulla coesistenza tra colture OGM e tradizionali, oggetto peraltro nei prossimi mesi di una proposta di legge in Consiglio regionale - aggiunge Menis - serve proprio a evitare questa contaminazione tra colture e garantire la libertà di scelta. Per tutti, agricoltori e consumatori. Ignorarla significa prevaricare il diritto di chi gli OGM non li vuole e va tutelato alla pari di chi se ne fa promotore. Senza contare che il mondo scientifico e' spaccato sugli OGM, se siano innocui o meno. Come ha ricordato il Ministro Zaia, la Germania nell'aprile scorso ha sospeso un tipo di mais perché aveva dato problemi alle cavie di laboratorio. I sostenitori dei prodotti transgenici continuano a sbandierare che la maggioranza dei coltivatori di mais è dalla loro parte ma dimenticano - conclude Menis - che a non volere gli OGM è la maggioranza degli italiani (tre su quattro secondo l'ultimo sondaggio), la associazioni più rappresentative della categoria e i vertici del Ministero competente. Tutti concordi nel difendere la vera ricchezza della nostra agricoltura, che con i suoi 4500 prodotti tipici ha saputo puntare su qualità e identità e va salvaguardata.