CR: elettrodotto Redipuglia-Udine dichiarazioni e voto (2)
(ACON) Trieste, 04 feb - AB - A seguito di queste dichiarazioni
Daniele Galasso, capogruppo Pdl, ha ritirato l'ordine del giorno
numero 1 che chiedeva la convocazione della competente
Commissione consiliare per valutare gli aspetti progettuali e
autorizzativi e per sentire Terna e Comuni interessati
dall'opera; Lega Nord e UDC hanno ritirato le loro firme
dall'ordine del giorno numero 2 che voleva impegnare la Giunta a
chiedere a Terna di modificare il progetto prevedendo
l'interramento e altre soluzioni per minimizzare l'impatto
ambientale. I gruppi di maggioranza si sono invece riconosciuti
nell'ordine del giorno numero 3 che, in maniera molto diretta,
prende atto delle dichiarazioni di Tondo e le approva.
In sede di dichiarazione di voto, Igor Kocijancic (SA) ha
affermato che non si può declinare il problema della crisi solo
dal punto di vista delle imprese. Vi è anche l'interesse della
popolazione che vuole un elettrodotto il meno impattante
possibile. Dopo il referendum del 1987 quella del nucleare è una
porta da chiudere definitivamente, qui e altrove.
Roberto Asquini (Misto) ha ribadito che l'energia è
indispensabile alla vita e allo sviluppo e dev'essere quanto più
possibile pulita. Le dichiarazioni di Tondo sono di grande
valore, sia sull'elettrodotto che sull'energia più in generale,
quindi da approvare appieno.
Enio Agnola (Idv) ha detto di condividere alcune delle
affermazioni di Tondo sull'elettrodotto, mentre sugli altri
aspetti sarebbe necessario un approfondimento data la valenza del
tema dell'energia.
Apprezzamento è stato espresso da Edoardo Sasco (UDC) per la
chiarezza e la precisione delle affermazioni di Tondo e per la
previsione di inserire i corridoi nel Piano territoriale, perché
ciò significa avere capacità di programmazione.
L'intervento chiaro e concreto di Tondo - così Danilo Narduzzi
(LN) - ha recepito la volontà del Consiglio regionale e le sue
dichiarazioni sarebbero da approvare all'unanimità, senza cercare
motivi ideologici e politici.
Siamo orgogliosi di vedere che questo dibattito non è stato
inutile - ha sottolineato Gianfranco Moretton (PD) - che abbiamo
saputo instillare nella maggioranza il seme del dubbio
sull'inopportunità di quel progetto con un'azione ragionata,
coerente e lineare. Non voteremo però un documento che approva
dichiarazioni non chiare né esaustive, che lasciano la porta
aperta a ogni soluzione.
Nessuno vuole imbrogliare i cittadini né fare speculazioni,
bisognava proporre soluzioni aperte ed è quanto è stato fatto.
Quanto detto da Tondo è inappuntabile, non serve null'altro se
non dire che è pienamente sottoscrivibile.
La mozione del PD è stata respinta, come l'ordine del giorno
numero 2, mentre il 3 è stato approvato con 34 sì della
maggioranza più Asquini (Misto) e Ferone (Pens), 19 no delle
opposizioni e l'astensione di Alunni Barbarossa (Citt).
(segue)