CR: pdl dialetti veneti, relatore Antonaz (5)
(ACON) Trieste, 04 feb - DT - Va salutata positivamente questa
legge anche se molto dipenderà dalla sua attuazione che dovrà
evitare di creare muri e campanili, e soprattutto concepire i
dialetti come tutti gli altri linguaggi, in
perenne trasformazione e contaminazione con altre lingue e
parlate locali.
Così, nella sua relazione, Roberto Antonaz, consigliere regionale
della SA-PRC.
La conoscenza e l'uso dei dialetti rappresenta un arricchimento
significativo sia delle capacità espressive che della
comprensione del territorio al quale proprio i dialetti sono
strettamente legati. L'importante è concepire la propria storia e
i propri linguaggi in rapporto alle altre storie e gli altri
linguaggi, nella consapevolezza che l'apertura è la condizione
indispensabile per progredire e che il progresso non è dato se
non assieme.
Se questa è l'impostazione, le parlate locali rappresentano una
testimonianza inestimabile dell'agire umano, delle relazioni,
della cultura di una comunità, il cui impoverimento o addirittura
la perdita sarebbero un danno per tutti e per di più
irreversibile.
Rispetto alla mia infanzia - ricorda infine Antonaz - il bisiaco
parlato oggi è molto più povero e asciutto. Espressioni e
locuzioni di grande immediatezza sono sparite a causa di
un'interpretazione poco intelligente del processo di
modernizzazione, che prosciuga tutti i linguaggi. Compresi i
nostro dialetti.
(segue)