Idv: Agnola, la Giunta accantona definitivamente InnovAction
(ACON) Trieste, 04 feb - COM/AB - Il consigliere regionale Enio
Agnola (Idv), vicepresidente della II Commissione attività
produttive, interviene su quello che definisce il definitivo
funerale di InnovAction, che l'amministrazione Illy aveva
istituito nel 2006 e che aveva riunito alla fiera di Udine le
eccellenze tecnologiche del mondo produttivo legato
all'università, mettendo a disposizione del Friuli Venezia Giulia
una straordinaria vetrina invidiata in tutta Italia e anche
all'estero.
Secondo Agnola, che già in occasione della Finanziaria 2009 aveva
sostenuto l'assoluta necessità di non disperdere questo
patrimonio, nella scelta della nuova Giunta era emersa la poco
edificante volontà di togliere di mezzo un evento visto
soprattutto come una creatura del centrosinistra da eliminare il
prima possibile.
"Tutti i componenti della Commissione - ricorda Agnola - erano
disponibili a rivedere i costi e anche parte della formula
organizzativa, dando ascolto anche a Università, Comune di Udine
e mondo industriale, che ne avevano chiesto comunque la
continuazione".
In un primo tempo, per indorare la pillola si era parlato di
portarla a cadenza biennale e ora, con la Finanziaria 2010, il
definitivo accantonamento. "E' un grave errore - continua il
dipietrista - togliere questo evento che aveva trovato un diretto
collegamento con la legge regionale che sostiene con forza
proprio l'innovazione aziendale, e che unanimemente viene
considerata una delle leggi più qualificate approvate in materia
economica negli ultimi decenni".
"Chiediamo alla Giunta - conclude Agnola - di rinunciare alle
logiche di basso profilo che hanno portato alla chiusura di
InnovAction e si vada a ripristinare, almeno in misura ridotta,
un evento che possa costituire lo scenario dove i risultati delle
aziende regionali che hanno utilizzato le agevolazioni su ricerca
e innovazione vengono presentati e promossi sui mercati di
riferimento. Si darebbe così piena visibilità all'utilizzo dei
fondi pubblici, si fornirebbe uno strumento in più a disposizione
di quelle imprese che, subendo la crisi economica, tendono a
sacrificare proprio l'innovazione e la ricerca, che rimane però
la forma più lungimirante di iniziativa economica a disposizione
degli imprenditori".