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Citt: Colussi, dialetti uno straordinario patrimonio comune

04.02.2010
18:29
(ACON) Trieste, 04 feb - COM/ET - "Con l'approdo in Aula della proposta di legge sulla valorizzazione dei dialetti di origine veneta, giunge a compimento quel percorso normativo avviatosi da tempo per la tutela delle lingue minoritarie individuate dalla legge 482/99 (friulano, sloveno, tedesco) e la valorizzazione dei dialetti veneti ancora comunemente parlati in Friuli Venezia Giulia".

A sottolinearlo, il consigliere regionale dei Cittadini Piero Colussi.

"In questo modo vengono pienamente recepiti i principi previsti dalla nostra Carta costituzionale, che trattano in modo specifico la questione del patrimonio linguistico nazionale. In particolare - specifica Colussi - l'articolo 6 (lingue minoritarie) e il 9 (patrimonio culturale italiano), nell'ambito del quale rientrano a pieno titolo i tanti dialetti locali. Diritti ribaditi dallo Statuto di Autonomia della nostra Regione e sottolineati ulteriormente dalla Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali (Parigi, 20 ottobre 2005). Nel predisporre il presente testo, si fa esplicito riferimento solo all'articolo 9 della Costituzione.

"E' bene sottolineare questo aspetto - dice il consigliere per rassicurare i tanti esponenti delle minoranze linguistiche friulana e slovena che in questi mesi hanno espresso più di un timore sull'opportunità di approvare una legge per la promozione dei dialetti che potesse erodere i già esigui contributi a sostegno di friulano, tedesco e sloveno, nascondere un attacco all'immagine di un Friuli unito, oppure rappresentasse un tentativo di limitare i diritti degli sloveni e della lingua slovena.

"Questa iniziativa - specifica Colussi - vuole riconoscere che i dialetti d'Italia rappresentano un patrimonio di diversità di straordinario valore, non solo perché hanno mantenuto feconda la produzione poetica dei territori, ma perché attraverso un complesso rapporto, hanno sempre svolto un compito di arricchimento della lingua italiana.

"In conclusione, ricordiamo che questa proposta viene da lontano e non rappresenta in nessun modo una rincorsa alla recente, quanto impropria, campagna estiva sull'insegnamento obbligatorio dei dialetti a scuola imposta un po' avventurosamente dalla Lega Nord. Siamo invece convinti - evidenzia l'esponente dei Cittadini - che anche i dialetti, come già le nostre lingue riconosciute rappresentino un patrimonio di straordinario valore della nostra comunità regionale e come tali vadano adeguatamente valorizzati e promossi".

In conclusione, Colussi esprime particolare soddisfazione per aver visto accolto l'emendamento presentato dai Cittadini che propone di individuare nelle biblioteche di ogni provincia dei fondi che raccolgano il patrimonio culturale dialettale del Friuli Venezia Giulia.