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PD: Pupulin, cresce ancora ricorso a cassa integrazione

05.02.2010
11:47
(ACON) Trieste, 05 feb - COM/ET - "Diversamente da quanto avvenuto sul piano nazionale - che ha visto una significativa riduzione (-17%) a gennaio 2010 del ricorso alla cassa integrazione rispetto al mese precedente - in Friuli Venezia Giulia anche a gennaio il numero di ore di cassa integrazione autorizzate è aumentato, passando da un milione e 761 mila di dicembre a un milione e 872 mila del primo mese di questo anno".

A metterlo in evidenza è il consigliere del PD Paolo Pupulin.

"Il fatto più grave e delicato è dato soprattutto dalla crescita delle ore di CIG straordinaria, arrivata a 1 milione e 268 mila dalle 1 milione e 61 mila di dicembre 2009. Segno - dice il consigliere - di una situazione di crisi che non è per niente superata e che continua a pesare negativamente sul mondo della produzione e del lavoro.

"La cassa integrazione straordinaria - spiega l'esponente dell'opposizione - riguarda lavoratori sospesi a zero ore, cioè quelli al livello più alto di rischio perdita dell'occupazione. Il confronto con gennaio dell'anno scorso risulta ancora più impietoso, visto che il ricorso alla CIG è cresciuto complessivamente di oltre 5 volte.

"Confidiamo - dice Pupulin - che finisca la sottovalutazione delle difficoltà vissute dai lavoratori, che si esca da una condizione di incertezza sull'esigibilità delle misure anticrisi, adottate nel mese di maggio dell'anno scorso e per larga parte ancora non funzionanti e utilizzabili, sia dalle imprese piccole che da quelle di maggiori dimensioni.

"La prossima settimana nelle Commissioni competenti, convocate giovedì 11 febbraio, si andrà a un confronto con tutte le parti interessate per un'analisi e valutazione sullo stato dell'economia e della produzione del Friuli Venezia Giulia. Faremmo in modo - conclude il consigliere del PD - che diventi l'occasione giusta per chiarire questa strana situazione, fatta di ritardi inconcepibili, di richiami impotenti da parte degli assessori regionali alla collaborazione mancata delle banche, di critiche severe delle organizzazioni sociali ed economiche e di continui rilanci di progetti che avrebbero dovuto essere già da tanto tempo in campo, per aiutare l'auspicata ripresa delle attività e dell'occupazione".