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SA: Kocijancic, convocare subito un tavolo per Fincantieri

05.02.2010
15:54
(ACON) Trieste, 05 feb - COM/AB - La Regione convochi immediatamente un tavolo per Fincantieri e chieda al Governo di fare altrettanto.

La richiesta viene dal capogruppo della Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale Igor Kocijancic all'indomani della presentazione alle organizzazioni sindacali, da parte di Fincantieri, della drammatica situazione dei carichi di lavoro del gruppo. I lavoratori in cassa integrazione ordinaria, che sono attualmente circa 700, saliranno a 1.200 a metà anno, per arrivare a circa 1.600 a fine 2010. Dati che testimoniano l'estrema gravità della situazione che coinvolgerà quasi tutti gli stabilimenti e le sedi. Inoltre, c'è il rischio che nei prossimi mesi, in alcuni stabilimenti non si possa più utilizzare la cassa integrazione ordinaria. L'azienda ha già annunciato che di fronte a questa eventualità potrebbe ricorrere a misure di carattere straordinario e/o strutturale, lasciando presagire seri rischi per la tenuta dell'occupazione. Questo è uno degli scenari più cupi per i lavoratori del gruppo, che potrebbe prospettarsi anche negli stabilimenti della nostra regione. L'ipotesi annunciata pubblicamente dall'azienda, che molto probabilmente potrebbe trarre ispirazione dalla scellerata condotta già posta in atto recentemente dalla FIAT con la temporanea chiusura di tutti gli stabilimenti italiani, è da rigettare immediatamente e da respingere al mittente: la crisi va gestita con strumenti ordinari che consentano di mantenere invariati i livelli occupazionali. Per questo - a giudizio di Kocijancic - serve un impegno congiunto dell'Azienda e dei livelli istituzionali, Governo in primis, per risolvere i principali problemi che riguardano l'acquisizione di nuove commesse sul mercato mondiale in tutte le tipologie di costruzioni navali, la garanzia dell'immediata cantierabilità delle commesse pubbliche e per scongiurare il rischio che importanti commesse in via di assegnazione finiscano all'estero. Da parte del Governo, dopo l'irresponsabile condotta della FIAT, pretendiamo una seria e credibile politica industriale nel settore della cantieristica navale, mentre all'azienda chiediamo la presentazione di un Piano industriale che faccia del rilancio delle produzione e della difesa occupazionale gli aspetti centrali dello stesso.