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SA-PRC: Kocijancic, superporto Trieste-Monfalcone

08.02.2010
10:03
(ACON) Trieste, 08 feb - COM/AB - E' pur vero che a Trieste, da molto tempo, non si nega a nessuno di organizzare almeno una volta all'anno un mega convegno su porto, logistica e infrastrutture, nel quale declinare le magnifiche sorti e i progressi di un molto vicino e nuovo sviluppo per il rilancio dello scalo triestino a livelli dei porti del nord Europa. A ogni convegno Governo e Regione dichiarano solennemente di essere pronti a fare la propria parte, salvo smentirsi nei fatti: il Governo non preme sul CIPE affinché stanzi effettivamente i fondi previsti per la piattaforma logistica, la Regione non finanzia la società Alpe Adria e quindi non fa la propria parte per il futuro sviluppo del Porto di Trieste.

Igor Kocijancic, consigliere regionale di SA-PRC, interviene sulla questione. Resta la domanda di fondo, alla quale l'ultimo megaconvegno dell'altra settimana non ha fornito risposta chiara: il progetto del superporto Trieste-Monfalcone targato Unicredit è la riproposta della richiesta di mutuo recentemente deliberato dal Comitato portuale stante l'immobilismo del CIPE, o si tratta di altro e nuovo denaro fresco? Senza una risposta chiara a questa domanda il rischio di essere presi in giro per l'ennesima volta è un tantino elevato.

Vi sono poi altre problematiche. Qualcuno dovrebbe spiegare al sottosegretario Menia che Trieste è concorrente di Capodistria tanto quanto lo è di Venezia, Ravenna e di altri porti e che le auspicate sinergie tra i porti del Nord Adriatico sono funzionali innanzitutto per attrarre traffici in questo vasto bacino e tentare di sottrarli almeno in parte all'efficiente concorrenza dei porti del Nord Europa. E' ovvio che poi i singoli porti rimarranno concorrenti tra loro. Chi avrà più tela da tessere (leggi servizi efficienti e migliore organizzazione del lavoro) probabilmente tesserà meglio. Quanto al le accuse di dumping - conclude Kocijancic - come la mettiamo con le imprese italiane e triestine presenti sia a Trieste che a Capodistria, che in Slovenia praticano tariffe inferiori fino a due terzi del costo? Grande continua a essere la confusione e le condizioni non sono eccellenti.