News


UDC: Sasco, no a opuscolo contraccezione dell'ASS Triestina

09.02.2010
15:44
(ACON) Trieste, 09 feb - COM/DT - "Materiale orientato a favorire l'utilizzo di metodi contraccettivi piuttosto che invitare a una seria riflessione sulla sessualità responsabile e consapevole, basata sui sentimenti e sulla distinzione fra sesso e amore". Definisce così la campagna informativa sulla contraccezione promossa dall'Azienda sanitaria Triestina (e rivolta espressamente ai giovani) il capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale Edoardo Sasco, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta.

Sasco afferma che sono pervenute, anche a mezzo stampa, lamentele da parte di genitori e dalla Federazione per la vita del Friuli Venezia Giulia. L'opuscolo, infatti, finisce con l'esaltare, anche attraverso il linguaggio usato, la contraccezione, senza tener presente che quest'ultima è frutto del mondo egoistico contemporaneo che pretende di soddisfare il proprio ego senza responsabilità.

Ritengo - sottolinea - che gli enti pubblici non debbano prestarsi ad amplificare questa tendenza senza avere prima quantomeno promosso un dibattito che coinvolga anche i genitori degli studenti e i loro insegnanti. In particolare, nell'opuscolo viene indicato ai minori di rivolgersi per la contraccezione al consultorio familiare senza il consenso dei genitori: un tale invito - annota Sasco - scavalca e contrasta con l'educazione che gli stessi genitori impartiscono ai figli.

Sasco richiama poi la Carta dei Valori con la quale l'attuale maggioranza si è presentata agli elettori, che prevede in ogni caso la difesa della vita e la tutela della famiglia, anche ai fini di una corretta educazione dei propri figli.

Il consigliere dell'UDC chiede quindi alla Giunta se condivida i contenuti dell'opuscolo, se non ritenga sia necessario un indirizzo uniforme alle Aziende sanitarie per affrontare questo argomento e se non ritenga opportuno il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole per una corretta educazione sessuale dei giovani, che affronti il tema in modo responsabile e consapevole.

Infine, chiede all'Esecutivo di evitare simili iniziative ritenendo che i consultori familiari non possano limitarsi alla divulgazione delle pratiche contraccettive, peraltro anche in contrasto con lo spirito della legge 194 e del diritto dei genitori a promuovere la salute dei loro figli, almeno fino alla maggiore età.