Pdl: Colautti, obiettivi degli Stati generali sulla crisi
(ACON) Trieste, 09 feb - COM/ET - "Gli Stati generali sulle
dinamiche della crisi in Consiglio regionale rappresentano un
approccio innovativo verso questo tema che non si fonda più sulla
vecchia idea della concertazione, ma sul principio della
responsabilità sociale".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl e presidente
della IV Commissione Alessandro Colautti che, assieme al
presidente della II Commissione Maurizio Franz (LN) di concerto
con il presidente della Regione Renzo Tondo e gli assessori
Alessia Rosolen (Lavoro), Luca Ciriani (Attività produttive) e
Roberto Molinaro (Formazione professionale), Claudio Violino
(Risorse agricole) hanno indetto per giovedì 11 febbraio a
partire dalle ore 14.30 nell'aula del Consiglio regionale gli
"Stati generali sulle dinamiche della crisi".
"In un unico grande momento di incontro, il Consiglio e la Giunta
vogliono indicare quello che si è fatto e rivedere assieme a
tutti gli attori del sistema produttivo - dalle forze economiche
ai sindacati - le azioni messe in campo contro la crisi, che al
momento risultano essere meno efficaci".
Per Colautti il Consiglio regionale è la sede appropriata per
svolgere questo approfondimento, perché qui tutti i gruppi di
maggioranza e opposizione, in forza della responsabilità sociale,
hanno dato vita alla legge anticrisi.
"Sono convinto - aggiunge il consigliere - che questi Stati
generali segneranno un nuovo punto di partenza, un nuovo modo
virtuoso per affrontare importanti e delicate questioni come
quella della crisi dove tutti, nel rispetto delle parti, potranno
dare direttamente il proprio contributo".
"Dall'incontro di giovedì - precisa Colautti - si individueranno
due indirizzi d'azione. In primo luogo sarà fatta una mappatura
puntuale dell'attuale situazione, per fotografare precisamente
davanti a che tipo di ripresa ci troviamo. In seguito saranno
individuate le politiche di investimenti più appropriate, tenendo
conto anche del fatto che, a causa della congiuntura economica,
non è più opportuno fare interventi a pioggia. La seconda linea
d'intervento è rappresentata dalle politiche attive del lavoro da
mettere in campo. Vogliamo che il tema del lavoro sia centrale,
perché rappresenta la libertà e la dignità di ogni individuo. La
ripresa non risolverà il problema dell'occupazione e gli
ammortizzatori sociali non dureranno in eterno. Risulta quindi
imprescindibile - conclude il presidente della IV Commissione -
ancorare tutto il sistema sociale sui lavoratori, ripensando
anche a una ricollocazione del personale".