V Comm: federalismo fiscale, Ballaman e consiglieri (3)
(ACON) Trieste, 10 feb - ET - Sulla questione del federalismo
fiscale è intervenuto anche il presidente del Consiglio Edouard
Ballaman per evidenziare l'opportunità di tenere separate, nelle
trattative con il Governo, la questione delle compartecipazione
al gettito IRPEF delle pensioni dalla più ampia e complessa
trattativa sul federalismo fiscale. Secondo Ballaman sarebbe
anche utile, importante e opportuno che sul federalismo la Giunta
si confrontasse con quelle delle altre Regioni a statuto
speciale. Attualmente, a causa della congiuntura economica
sfavorevole, i decimi di compartecipazione rendono, ma anche
costano meno, ha detto il presidente, quindi è un buon momento
per acquisirne ulteriori. Compiere una trattativa ora potrebbe
rivelarsi fruttuoso per il futuro. Per Ballaman, inoltre, sarebbe
opportuno ragionare sull'apertura di case da gioco, cercando di
avere la competenza legislativa e contrastare la fuoriuscita di
capitali verso le nazioni vicine.
I diritti che derivano dalla specialità (come le
compartecipazioni) e il dibattito sul federalismo vanno tenuti
necessariamente separati anche per Franco Iacop. Il consigliere
del PD ha chiesto alla Giunta di conoscere la bozza definitiva
della riforma delle Autonomie locali, evidenziando la necessità
di considerare gli Enti locali rappresentanze istituzionali del
territorio, prima che solo voci di spesa. Che è esigua, ha detto
Iacop: ai Comuni sotto i 1000 abitanti va solo il 5,3% dei
trasferimenti totali, pari al 10% dei fondi stanziati al solo
Comune di Trieste.
Passi più lunghi e più determinati verso la riforma è quanto ha
chiesto Roberto Asquini (Misto). Semplificazione più drastica,
chiusura di Enti locali inutili, fusione dei Comuni con percorso
obbligatorio e chiusura delle Comunità montane più rapida. Il
federalismo fiscale, per il consigliere, significa soprattutto
avere competenze in materia fiscale. La gestione dei carburanti
agevolati era un passo in tal senso, una prerogativa da
mantenere, con onori e oneri.
Igor Kocijancic (SA-PRC) ha chiesto alla Giunta perché la riforma
delle Autonomie locali sia stata anticipata in modo estremamente
puntuale sui giornali, fino a delineare in modo dettagliato
l'assetto istituzionale della Provincia di Trieste.
Un'apprezzabile e forte azione svolta dalla Giunta nei confronti
del Governo, è quanto ha rilevato Gianfranco Moretton (PD). Le
sorti del bilancio regionale però sono legate alla sanità.
Moretton ha proposto alla Giunta di sottoporre allo Stato il
problema della spesa sanitaria, una competenza che la Regione si
è accollata in un momento storico diverso e che potrebbe non
essere più sostenibile nella forma in cui è stata formulata nel
1996. Per parlare di riforma delle Autonomie locali, Moretton
propone di partire nella discussione dal testo unico ereditato
dalla precedente Amministrazione.
Una forte richiesta all'assessore Seganti perché si confronti con
il territorio e porti una bozza certa della riforma è arrivata da
Mauro Travanut. Il consigliere del PD si è detto preoccupato dal
fatto che l'analisi dello stato dell'arte degli Enti locali sia
partita non da ciò che per la comunità rappresenta ogni
espressione di autonomia locale, ma dal mero dato economico. Si
cali nel tessuto reale delle piccole comunità, è stato l'invito
di Travanut all'assessore.
Un forte richiamo al metodo è stato fatto da Antonio Pedicini
(Pdl). Non dobbiamo passare il tempo a rettificare i titoli dei
giornali, confrontiamoci invece su quanto viene espresso nelle
sedi istituzionali. Sulla riforma degli Enti locali Pedicini ha
evidenziato che se dopo qualche anno dal provvedimento varato
dalla precedente Amministrazione c'è bisogno di riproporre un
nuovo assetto, vuol dire che la proposta fin qui individuata non
era adeguata.
(fine)