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V Comm: federalismo fiscale, Ballaman e consiglieri (3)

10.02.2010
14:23
(ACON) Trieste, 10 feb - ET - Sulla questione del federalismo fiscale è intervenuto anche il presidente del Consiglio Edouard Ballaman per evidenziare l'opportunità di tenere separate, nelle trattative con il Governo, la questione delle compartecipazione al gettito IRPEF delle pensioni dalla più ampia e complessa trattativa sul federalismo fiscale. Secondo Ballaman sarebbe anche utile, importante e opportuno che sul federalismo la Giunta si confrontasse con quelle delle altre Regioni a statuto speciale. Attualmente, a causa della congiuntura economica sfavorevole, i decimi di compartecipazione rendono, ma anche costano meno, ha detto il presidente, quindi è un buon momento per acquisirne ulteriori. Compiere una trattativa ora potrebbe rivelarsi fruttuoso per il futuro. Per Ballaman, inoltre, sarebbe opportuno ragionare sull'apertura di case da gioco, cercando di avere la competenza legislativa e contrastare la fuoriuscita di capitali verso le nazioni vicine.

I diritti che derivano dalla specialità (come le compartecipazioni) e il dibattito sul federalismo vanno tenuti necessariamente separati anche per Franco Iacop. Il consigliere del PD ha chiesto alla Giunta di conoscere la bozza definitiva della riforma delle Autonomie locali, evidenziando la necessità di considerare gli Enti locali rappresentanze istituzionali del territorio, prima che solo voci di spesa. Che è esigua, ha detto Iacop: ai Comuni sotto i 1000 abitanti va solo il 5,3% dei trasferimenti totali, pari al 10% dei fondi stanziati al solo Comune di Trieste.

Passi più lunghi e più determinati verso la riforma è quanto ha chiesto Roberto Asquini (Misto). Semplificazione più drastica, chiusura di Enti locali inutili, fusione dei Comuni con percorso obbligatorio e chiusura delle Comunità montane più rapida. Il federalismo fiscale, per il consigliere, significa soprattutto avere competenze in materia fiscale. La gestione dei carburanti agevolati era un passo in tal senso, una prerogativa da mantenere, con onori e oneri.

Igor Kocijancic (SA-PRC) ha chiesto alla Giunta perché la riforma delle Autonomie locali sia stata anticipata in modo estremamente puntuale sui giornali, fino a delineare in modo dettagliato l'assetto istituzionale della Provincia di Trieste. Un'apprezzabile e forte azione svolta dalla Giunta nei confronti del Governo, è quanto ha rilevato Gianfranco Moretton (PD). Le sorti del bilancio regionale però sono legate alla sanità. Moretton ha proposto alla Giunta di sottoporre allo Stato il problema della spesa sanitaria, una competenza che la Regione si è accollata in un momento storico diverso e che potrebbe non essere più sostenibile nella forma in cui è stata formulata nel 1996. Per parlare di riforma delle Autonomie locali, Moretton propone di partire nella discussione dal testo unico ereditato dalla precedente Amministrazione.

Una forte richiesta all'assessore Seganti perché si confronti con il territorio e porti una bozza certa della riforma è arrivata da Mauro Travanut. Il consigliere del PD si è detto preoccupato dal fatto che l'analisi dello stato dell'arte degli Enti locali sia partita non da ciò che per la comunità rappresenta ogni espressione di autonomia locale, ma dal mero dato economico. Si cali nel tessuto reale delle piccole comunità, è stato l'invito di Travanut all'assessore.

Un forte richiamo al metodo è stato fatto da Antonio Pedicini (Pdl). Non dobbiamo passare il tempo a rettificare i titoli dei giornali, confrontiamoci invece su quanto viene espresso nelle sedi istituzionali. Sulla riforma degli Enti locali Pedicini ha evidenziato che se dopo qualche anno dal provvedimento varato dalla precedente Amministrazione c'è bisogno di riproporre un nuovo assetto, vuol dire che la proposta fin qui individuata non era adeguata.

(fine)