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PD: Brussa, sulla scuola Giunta lasci margini alle Province

10.02.2010
15:53
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/AB - Sta creando non poche perplessità, per non dire vere e proprie contrarietà, il Piano di riordino e dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche dell'Isontino, predisposto e approvato dalla Provincia di Gorizia

Perplessità e contrarietà che derivano dalla scelte attuate, ma anche dal mancato reale coinvolgimento dei tanti soggetti operanti in questo campo. È sufficiente leggere le note espresse in questi giorni di docenti, sindacati, Consigli di istituto, per coglierne il disagio. Se appare del tutto normale che qualsiasi riforma che vada a incidere su strutture scolastiche, la loro articolazione e la loro offerta didattica, crei più di qualche reazione, nel caso specifico si tratta di capire se esse siano solo il frutto di una difesa corporativa, piuttosto che la manifestazione di una vera e propria difficoltà a cogliere il senso delle scelte fatte.

La Provincia ha sicuramente agito assolvendo a un ruolo e compito cui è demandata, ma ciò che con più forza emerge è il senso di alcune scelte e, come pare, il mancato coinvolgimento, almeno in termini reali e sostanziali, delle istituzioni scolastiche, che avrebbero potuto contribuire a elaborare un piano più ampiamente condiviso. Questo fatto diventa ancora più stringente se si considerano le tante incertezze che riguardano la riforma scolastica attuata dal Governo, calata dall'alto e che prevede una riduzione del tempo scuola, con conseguente abbassamento della qualità del sistema istruzione e formazione.

A parere di Brussa, senza voler entrare nel merito delle scelte operate, sarebbe forse bastato in questa fase limitarsi, come sembra abbiano fatto le altre Province della regione, a prevedere l'istituzione di nuovi indirizzi e, al massimo, a operare quelle scelte tendenti a ottimizzare il numero degli alunni con l'offerta formativa. Solo successivamente e dopo una prima analisi dei risultati e un ampio coinvolgimento sulle scelte possibili, procedere nei prossimi anni a quegli accorpamenti o a quelle divisioni che fossero apparse più logiche e funzionali.

L'auspicio ora è che la Giunta regionale, che sarà chiamata a approvare i Piani di riordino e dimensionamento della rete scolastica delle quattro province, possa predisporre una delibera che lasci ampi margini alle Province per indirizzarsi in tal senso. Si realizzerebbe così un percorso virtuoso che da un lato consentirebbe alla Regione di approvare uno strumento di indirizzo dovuto, e dall'altro alle Province di iniziare quel percorso che le porterà, nel tempo, ad avere una chiara e omogenea visione dell'offerta scolastica del proprio territorio.

Ciò, tra l'altro, aiuterebbe anche Regione e Province a utilizzare al meglio le risorse necessarie, garantendo che le scelte che saranno attuate corrispondano esattamente agli interessi della scuola, dei suoi operatori e degli alunni verso i quali, non va mai dimenticato, dev'essere indirizzato, prioritariamente, ogni obiettivo.

In questo senso - conclude Brussa - mi muoverò nei confronti dell'Assessore regionale all'istruzione Molinaro.