PD: Brussa, sulla scuola Giunta lasci margini alle Province
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/AB - Sta creando non poche
perplessità, per non dire vere e proprie contrarietà, il Piano di
riordino e dimensionamento della rete delle istituzioni
scolastiche dell'Isontino, predisposto e approvato dalla
Provincia di Gorizia
Perplessità e contrarietà che derivano dalla scelte attuate, ma
anche dal mancato reale coinvolgimento dei tanti soggetti
operanti in questo campo. È sufficiente leggere le note espresse
in questi giorni di docenti, sindacati, Consigli di istituto, per
coglierne il disagio. Se appare del tutto normale che qualsiasi
riforma che vada a incidere su strutture scolastiche, la loro
articolazione e la loro offerta didattica, crei più di qualche
reazione, nel caso specifico si tratta di capire se esse siano
solo il frutto di una difesa corporativa, piuttosto che la
manifestazione di una vera e propria difficoltà a cogliere il
senso delle scelte fatte.
La Provincia ha sicuramente agito assolvendo a un ruolo e compito
cui è demandata, ma ciò che con più forza emerge è il senso di
alcune scelte e, come pare, il mancato coinvolgimento, almeno in
termini reali e sostanziali, delle istituzioni scolastiche, che
avrebbero potuto contribuire a elaborare un piano più ampiamente
condiviso. Questo fatto diventa ancora più stringente se si
considerano le tante incertezze che riguardano la riforma
scolastica attuata dal Governo, calata dall'alto e che prevede
una riduzione del tempo scuola, con conseguente abbassamento
della qualità del sistema istruzione e formazione.
A parere di Brussa, senza voler entrare nel merito delle scelte
operate, sarebbe forse bastato in questa fase limitarsi, come
sembra abbiano fatto le altre Province della regione, a prevedere
l'istituzione di nuovi indirizzi e, al massimo, a operare quelle
scelte tendenti a ottimizzare il numero degli alunni con
l'offerta formativa. Solo successivamente e dopo una prima
analisi dei risultati e un ampio coinvolgimento sulle scelte
possibili, procedere nei prossimi anni a quegli accorpamenti o a
quelle divisioni che fossero apparse più logiche e funzionali.
L'auspicio ora è che la Giunta regionale, che sarà chiamata a
approvare i Piani di riordino e dimensionamento della rete
scolastica delle quattro province, possa predisporre una delibera
che lasci ampi margini alle Province per indirizzarsi in tal
senso. Si realizzerebbe così un percorso virtuoso che da un lato
consentirebbe alla Regione di approvare uno strumento di
indirizzo dovuto, e dall'altro alle Province di iniziare quel
percorso che le porterà, nel tempo, ad avere una chiara e
omogenea visione dell'offerta scolastica del proprio territorio.
Ciò, tra l'altro, aiuterebbe anche Regione e Province a
utilizzare al meglio le risorse necessarie, garantendo che le
scelte che saranno attuate corrispondano esattamente agli
interessi della scuola, dei suoi operatori e degli alunni verso i
quali, non va mai dimenticato, dev'essere indirizzato,
prioritariamente, ogni obiettivo.
In questo senso - conclude Brussa - mi muoverò nei confronti
dell'Assessore regionale all'istruzione Molinaro.