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IV Comm: impianti nucleari, interventi dei consiglieri (2)

10.02.2010
17:33
(ACON) Trieste, 10 feb - DT - In coro l'opposizione ha chiesto a Tondo un no chiaro e netto alla costruzione di una centrale nucleare in Friuli Venezia Giulia. Ed è stato Gianfranco Moretton, capogruppo del PD, a replicare all'intervento del presidente della Regione.

In Friuli Venezia Giulia una centrale non deve essere realizzata perché il fabbisogno energetico delle imprese può essere ottenuto con sistemi diversi, magari puntando ad abbassare il costo dell'energia, ha affermato. E poi questa regione, che si vuole a vocazione turistica, ha già pagato un prezzo alto sul versante degli impianti, energetici e non. In più siamo a rischio sismico. Occorre trovare fonti energetiche alternative.

Per Mauro Travanut (PD) non possiamo definire la nostra politica energetica in dissonanza con gli altri Paesi contermini, Krsko dista appena 40 km dalla Stiria e l'Austria, nostro possibile partner, è stata chiara nel bocciare il raddoppio della centrale slovena mentre sul fronte scorie c'è un contenzioso aperto con la Croazia. Allora, che passi l'idea di una seconda Krsko soltanto perché arride al piccolo Friuli Venezia Giulia è fantasia.

Se non verrà ristrutturata, Krsko ha limiti temporali di vita, può essere anche che l'UE decida per la sua dismissione. Si è espresso così Giorgio Brandolin (PD). Un suo raddoppio è impegnativo dal punto di vista finanziario, in che modo interverranno Stato e Regione? Si parla di iniziare a costruire le centrali in Italia nel 2013, e saranno le imprese a indicare il sito: di fronte a questa procedura la Regione subirà la decisione procedurale del governo?

Secondo Franco Codega (PD) è vero che dobbiamo recuperare energia però è altrettanto vero che esistono già importanti piani di produzione energetica: a Trieste si sta ragionando sul rigassificatore, al suo fianco la centrale elettrica, poi la SIOT per lo stoccaggio del petrolio. Tutto questo non basta per essere autonomi? In più avere a venti km, a Monfalcone, una centrale nucleare in zona sismica è un ragionamento che richiede estrema attenzione.

Ha espresso forte contrarietà su questo tema perché non è possibile dimenticare che la regione è a rischio sismico Alessandro Corazza (Idv). Krsko è vecchia, se noi andiamo ad accollarci le spese per il raddoppio della centrale andremo a creare una partnership nel momento tatticamente più sbagliato visto che probabilmente verrà chiusa. Il nucleare non è energia pulita, dovremo essere più coraggiosi sul fronte delle energie rinnovabili.

La dichiarazione favorevole al nucleare del presidente Tondo espone il Friuli Venezia Giulia alla possibilità di essere scelta come sede privilegiata per una centrale, visto che tante Regioni hanno detto di no, ha sostenuto Stefano Pustetto (SA). L'ultima centrale in Europa che si sta costruendo, in Finlandia, è stata bocciata sul fronte sicurezza. E proprio la centrale finlandese dovrebbe essere il riferimento per quelle italiane. Ma il referendum del 1987 non ha alcun valore?

La scelta del nucleare è superata, è stato il commento di Piero Colussi (Citt), in tutto il mondo questo tipo di energia copre appena il 5% di quella prodotta. Il vero problema è che da una parte abbiamo il Protocollo di Kyoto e dall'altra l'Unione europea che impongono scelte ambientali. Realizziamo piuttosto un grande piano per migliorare l'efficienza energetica, sviluppare le rinnovabili, pensare a una nuova mobilità.

Per Maurizio Salvador (UDC) è responsabile la posizione del presidente Tondo che ragiona in termini d'Europa: se abbiamo la fortuna di avere una centrale con un certo grado di insicurezza e pericolosità forse possiamo investire in sicurezza là per tutelare anche la nostra regione. Questo tema lo si sta utilizzando per la lotta politica, per ottenere qualche consenso in più.

Divoriamo energia, è questo che ci consente il benessere che abbiamo, dobbiamo forse tornare indietro?, si è chiesto Daniele Galasso (Pdl). Le fonti rinnovabili coprono meno dell'1% dell'energia prodotta e noi dobbiamo contribuire a risolvere il problema. In Francia il 70% dell'energia è nucleare ed è anche tra i primi Paesi al mondo per turismo. Visto che Krkso c'è, investiamo lì dando più sicurezza e raccogliendo i vantaggi competitivi.

Un fermo no all'ipotesi Monfalcone arriva dalla Lega Nord. L'area - ha spiegato Federico Razzini - in quanto a insediamenti impattanti è già satura e questo a causa di una decennale quanto scellerata amministrazione del centrosinistra. La Lega è favorevole al nucleare ma Monfalcone, che è anche zona sismica, ha già dato.

Siamo contrari a una centrale nucleare nella nostra regione proprio per la sua sismicità, ha ribadito il capogruppo del Carroccio Danilo Narduzzi. Se il Governo riterrà di proseguire sulla strada del nucleare, ci si rivolga alle Regioni del centrosud che, visti anche i problemi occupazionali, potrebbero ospitare questi siti.

Per Roberto Asquini (Misto) è corretto tentare di trovare un accordo internazionale per sviluppare energia dove già c'è, ma soprattutto è intelligente per il Friuli Venezia Giulia intervenire con tecnologie più moderne per - da una parte - garantire di più e meglio il nostro territorio e l'ambiente circostante e - dall'altra - sfruttare l'efficacia di Krsko in termini energetici.

(fine)