SA-PRC:Kocijancic Giorno del Ricordo e campagna negazionista
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/AB - Da qualche anno siamo
abituati, in Italia e nell'Unione europea "dei confini
definitivamente caduti", grazie soprattutto alla tendenza
generalmente revisionista delle più svariate politiche europee
della memoria - che continuano pervicacemente a confondere i
crimini fascisti e nazisti in una narrazione generale sulle
vittime del 20° secolo, il cosiddetto secolo dei totalitarismi -
a sentirci raccontare di tutto e a sopportare cumuli di
sciocchezze senza nemmeno indignarci.
Ad affermarlo è il consigliere regionale Igor Kocijancic (SA-PRC)
che aggiunge.
In Italia il fascismo di oggi si presenta solitamente svestito
della propria uniforme e dei costumi che l'hanno caratterizzato
storicamente, a volte però si traveste da "democrazia formale" ed
egemonizza il dibattito e la scena mediatica nel Giorno del
Ricordo. Ogni anno crescono esponenzialmente i numeri dei
presunti infoibati e delle vittime della barbarie slavocomunista,
mentre le Istituzioni fanno ormai fatica a rintracciare
familiari, congiunti e discendenti di tanta umanità tragicamente
perita: fossero tutte vere le affermazioni in proposito, verbali
e scritte, ci dovrebbe essere almeno una certa corrispondenza tra
numero di vittime e onorificenze e medaglie assegnate.
Da ieri - conclude Kocijancic - sembra che il Giorno del Ricordo
possa servire anche per dare inizio all'ennesima campagna
negazionista: è stato anche affermato nel corso di una
trasmissione radiofonica che la Risiera di San Sabba non sarebbe
stata un campo di sterminio (l'unico lager nazista in Italia), ma
che sarebbe una sorta di montatura storica per attenuare la
tragedia delle foibe. Chissà cosa saprà dire in proposito il
presidente Napolitano.