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PD: Lupieri, approvato correttivo a bonus bebè

11.02.2010
18:52
(ACON) Trieste, 11 feb - COM/ET - Abbiamo espresso parere favorevole al regolamento che deroga dai requisiti di residenza, o di attività lavorativa, a favore dei corregionali all'estero e dei loro discendenti che abbiano ristabilito la residenza in regione, e di coloro che prestano servizio nelle forze armate e nelle forze di polizia.

Sergio Lupieri (PD) evidenzia la differenza con la Lega Nord che - sostiene il consigliere - fa del requisito di residenza una bandiera, discriminando quelli che fanno più figli e che contrastano il calo demografico e l'invecchiamento della popolazione, costituendo la linfa vitale che è il volano per la crescita economica e lo sviluppo della nostra regione e del nostro paese.

"Il sistema sociale discriminatorio della Giunta Tondo fa danni - sostiene Lupieri - penalizzando anche i cittadini italiani, e questo regolamento di modifica va a risolvere una delle tante criticità create dagli interventi legislativi del governo di centrodestra della nostra Regione.

"La giunta Tondo non da risposte sociali basate sui bisogni ma sulla residenza, così che la deriva discriminatoria della Lega contro gli extracomunitari coinvolge anche molti cittadini italiani. Avremo così bonus bebè per figli nati da coppie residenti 10 anni in Italia e 5 in Regione - dice l'esponente dell'opposizione - con fratellini nati prima che non avranno usufruito di questo beneficio in quanto la famiglia non era in regola con gli anni di residenza.

"Inoltre, si crea una grande confusione all'interno dei servizi sociali e delle famiglie, con contributi che prevedono situazioni diverse in base agli anni di residenza: per il fondo di solidarietà regionale sono infatti richiesti 3 anni di residenza, con esclusione degli extracomunitari; per la carta famiglia 8 anni di residenza in Italia di cui almeno 1 in regione; per l'assegnazione alloggi case Ater 10 anni di residenza in Italia di cui 5 in regione; per l'assegno di studio per la scuola dell'obbligo 5 anni di residenza in Italia di cui almeno 1 in regione; per interventi di sostegno alle locazioni 10 anni di residenza in Italia di cui almeno 5 in regione.

Per Lupieri si tratta di un caos di regole che mette a dura prova cittadini e servizi sociali dei comuni. Sarebbe opportuna l'unificazione dei requisiti e la sostituzione degli interventi di puro sostegno economico con interventi che forniscono servizi come gli asili nido, le bollette e i ticket a costi contenuti.

Lupieri ricorda che nella Costituzione italiana, come nella convenzione Onu per i diritti del fanciullo, la famiglia è definita come l'ambiente naturale migliore dove ricevere educazione e cura, e come al contempo essa debba essere destinataria privilegiata di aiuti pubblici appropriati. Un altro principio è l'assoluto divieto di ogni forma di discriminazione nei confronti dei minori (art. 2 della Convenzione Onu).

"Esattamente il contrario di quanto fa l'Amministrazione regionale di centrodestra, in buona misura ostaggio della Lega".