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IV Comm: illustrato Piano rifiuti

17.02.2010
11:30
(ACON) Trieste, 17 feb - DT - Entro il 2012 il 65% dei rifiuti dovrà finire nella raccolta differenziata. In dieci anni, dal 1998 al 2007, passi in avanti ce ne sono stati se pensiamo che Udine dal 13,7% è arrivata al 35,2%, Pordenone dal 12% al 45,4, Gorizia - la più virtuosa - dal 15,2 al 53%, e Trieste, fanalino di coda, dall'8,2 al 17,08%. Una media regionale che da poco più del 12% del 1998 è balzata a oltre il 36% del 2007. Una considerazione a parte va fatta per i Comuni montani e pedemontani, dove la conformazione del territorio e la struttura sociodemografica incide in modo fondamentale sulla raccolta differenziata.
Certo qualcosa in più bisogna fare se è vero che ogni cittadino del Friuli Venezia Giulia produce annualmente 493 chilogrammi di rifiuti (517 a Udine, 457 a Pordenone, 476 a Gorizia, 493 a Trieste, e siamo comunque sotto la media nazionale) per un totale di 602.072 tonnellate (dati 2007, 277.422 a Udine, 140.574 a Pordenone, 116.564 a Trieste, 67.611 a Gorizia).
Naturalmente produciamo anche rifiuti speciali (quelli che derivano dall'agricoltura e dall'industria su tutti, ma anche dalla sanità e dalle attività di scavo, e poi macchinari e apparecchiature deteriorate, automobili fuori uso, lo stesso combustibile derivato dai rifiuti), poco più di un milione di tonnellate all'anno: (dati 2006) Udine 532.775, Pordenone 184.875, Gorizia 177.428, Trieste 106.806.
Dei rifiuti speciali fanno parte quelli pericolosi, che negli ultimi due anni vedono una certa contrazione (si distanzia soltanto la provincia di Trieste dove si registrano importanti quantità di terreno contaminato): un segno meno che probabilmente è in sintonia con una congiuntura economica non particolarmente favorevole. In tonnellate, stiamo parlando di 228.462 in Friuli Venezia Giulia (102.520 a Udine, 61.756 a Trieste, 34.109 a Pordenone, 30.076 a Gorizia).

Questo il quadro generale in cui si innesta la delibera della Giunta sulla bozza del Piano regionale decennale per la gestione dei rifiuti illustrata dall'assessore all'Ambiente Elio De Anna alla IV Commissione consiliare presieduta da Alessandro Colautti (Pdl).
Un Piano che sostanzialmente punta su cinque assi di intervento: centralità del ruolo delle Province con quattro ambiti territoriali corrispondenti proprio a quelli provinciali, libera circolazione in Friuli Venezia Giulia dei rifiuti indifferenziati prodotti all'interno della regione, possibilità di realizzare nuovi impianti per il trattamento dell'indifferenziata ma anche - vista la loro particolarità - per recuperare sia tutto quanto viene spazzato nelle strade che le scorie del termovalorizzatore. Quindi efficacia, efficienza, economicità, tutela della salute e dell'ambiente.
Entrando nei dettagli, sarà la Provincia a bandire le gare europee per la gestione di tutta la filiera dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento, e a controllare la qualità del servizio. Un servizio completo che non potrà che ricadere positivamente, in termini di benefici economici, sui cittadini-utenti.
La Regione invece definirà sia forme e modi di cooperazione tra la Provincia e gli enti locali di pertinenza territoriale sia le regole che governeranno i rapporti tra le stesse Province e il soggetto affidatario.
Il gestore unico potrà esternalizzare singole parti del servizio, fermo restando il suo ruolo di unico referente di fronte all'autorità d'ambito, la Provincia.
Tutti gli impianti già autorizzati al trattamento degli indifferenziati e le discariche per rifiuti non pericolosi potranno ricevere le immondizie anche di ambiti territoriali diversi da quello di appartenenza. Ma per fare questo sarà necessaria la sottoscrizione di una convenzione tra Regione e Province.E sarà sempre la Regione a definire, con una convezione, il tetto massimo del prezzo di conferimento dei rifiuti agli impianti convenzionati e le modalità di rivalutazione del prezzo stesso. In questo modo chi sarà convenzionato potrà ricevere i rifiuti provenienti dalle quattro province alle stesse condizioni e indipendentemente dal gestore unico che si aggiudicherà la gara. Quindi, libera circolazione dei rifiuti urbani indifferenziati in tutto il Friuli Venezia Giulia a condizioni uguali per tutti.
Ancora: sebbene oggi non vi sia la necessità di realizzarne altri, comunque potranno essere realizzati nuovi impianti. Strutture che dovranno essere compatibili con i requisiti tecnologici e ambientali previsti dal Piano e garantire vantaggi economici e ambientali ai residenti.
Ma se vogliamo migliorare la qualità dell'ambiente è chiaro che proprio il cittadino deve essere formato e informato dell'importanza del suo ruolo. Per questo il Piano evidenzia l'importanza di una corretta comunicazione e educazione in materia di rifiuti.
Sul nuovo Piano rifiuti la Commissione ha quindi sentito, nel corso dell'intera giornata, le Autonomie locali, il mondo agricolo, industriale, artigiano, edile, le associazioni della minoranza slovena, ambientalisti, ordini professionali, gestori degli impianti di smaltimento, Arpa.

(immagini tv)