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PD: Menis, su Piano sanitario maggioranza ancora divisa

18.02.2010
17:19
(ACON) Trieste, 18 feb - COM/AB - Le audizioni dei rappresentanti delle professioni del mondo della salute e della sanità sul Piano sanitario e sociosanitario 2010-2012 hanno ulteriormente aggravato la situazione di grave crisi interna al centrodestra.

A sostenerlo è Paolo Menis, consigliere regionale del PD e componente della Commissione sanità, che giudica molto positivamente i contributi portati dagli addetti ai lavori che - spiega - hanno rimarcato ulteriormente le gravi lacune che caratterizzano questo documento. Il piano è settoriale e incompleto - sintetizza l'esponente del Partito Democratico - tralascia di considerare alcuni dei punti cardine dell'evoluzione del sistema sanitario regionale come la necessità di lavorare ulteriormente per lo sviluppo della prevenzione e soprattutto non approfondisce adeguatamente gli effetti dell'innalzamento dell'età media dei soggetti ospedalizzati e l'incremento dell'incidenza delle patologie croniche.

Sono questi i fattori centrali che costituiranno le vere sfide che il sistema dovrà affrontare nel prossimo futuro, a cui invece si risponde con una pseudo razionalizzazione basata sui tagli al personale che comporteranno un abbassamento della qualità dei servizi come gli stessi operatori hanno confermato.

Al riguardo fa specie sentire alcuni esponenti del centro destra che si dicono soddisfatti dell'esito delle audizioni: evidentemente non le hanno ascoltate con attenzione o semplicemente non erano presenti. Ed è paradossale - prosegue Menis - che lo stesso assessore che a suo tempo aveva rifiutato le nostre richieste di allargamento del dibattito (giudicando più che sufficiente il percorso del Libro Verde), adesso parli di "contributi arricchenti".

È un chiaro modo per prendere tempo, risorsa necessaria per cercare di risolvere il grave conflitto interno alla maggioranza che ha costretto a spostare la date del parere di commissione (slittato dal 22 al 25 febbraio). Evidentemente, nonostante i proclami, sono ancora molti i nodi da risolvere per accontentare le tante anime della maggioranza.