Pdl: Galasso, sanità, ambulatori per immigrati e ospedali
(ACON) Trieste, 23 feb - COM/DT - "Per quanto riguarda gli
ambulatori per gli immigrati si è sancito che non ci potranno
essere trattamenti differenziati con strutture dedicate per gli
stranieri, siano essi iscritti o meno al servizio sanitario
regionale. L'accesso dovrà quindi essere paritario alle strutture
pubbliche e chi non è iscritto al servizio sanitario regionale
avrà diritto alle cure urgenti e a quelle previste dalle norme di
legge. Strutture di questo genere presenti sul territorio non
saranno più consentite".
La nota è del capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Daniele
Galasso all'indomani dell'incontro di maggioranza con l'assessore
alla Salute Vladimir Kosic sul Piano sociosanitario.
"Abbiamo individuato i punti sui quali intervenire per migliorare
il Piano: si è constatato - spiega Galasso - che negli ultimi
cinque anni la precedente amministrazione non ha attuato gli
obiettivi prefissati e ora dobbiamo porvi rimedio in virtù del
fatto che la domanda di salute cambia in base alle esigenze della
popolazione, Perciò il sistema deve rimodulare la propria
offerta.
"In quest'ottica, oltre a confermare la validità di alcuni
indirizzi, si è deciso per la revisione del sistema di
finanziamento degli ospedali e del territorio abbandonando il
criterio della spesa storica. In secondo luogo, richiamandoci
agli ospedali ex art 21, si è deciso che il nosocomio di Cividale
sarà presidio di Udine mentre quello di Gemona manterrà l'attuale
funzione di supporto all'ospedale di Tolmezzo. In più, oltre a
svolgere le funzioni attuali, dovrà vedere potenziato i day
ospital, day surgery, day service e dovrà fornire risposte alle
post-acuzie che rappresentano una necessità impellente non solo
per l'area montana ma in tutta la regione. Per quanto riguarda
l'ospedale di Pordenone, viene prevista una sperimentazione con
la quale l'Azienda pordenonese coordinerà i nosocomi di rete e
anche le funzioni residuali degli ospedali di Sacile e Maniago.
"Infine, per quanto riguarda i punti nascita, tutti gli
interventi saranno preceduti da un piano di fattibilità che ne
determinerà i benefici con un reimpiego di risorse. Altrimenti
verrà rivista la proposta di riorganizzarli".