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Pdl: Galasso, sanità, ambulatori per immigrati e ospedali

23.02.2010
11:52
(ACON) Trieste, 23 feb - COM/DT - "Per quanto riguarda gli ambulatori per gli immigrati si è sancito che non ci potranno essere trattamenti differenziati con strutture dedicate per gli stranieri, siano essi iscritti o meno al servizio sanitario regionale. L'accesso dovrà quindi essere paritario alle strutture pubbliche e chi non è iscritto al servizio sanitario regionale avrà diritto alle cure urgenti e a quelle previste dalle norme di legge. Strutture di questo genere presenti sul territorio non saranno più consentite". La nota è del capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Daniele Galasso all'indomani dell'incontro di maggioranza con l'assessore alla Salute Vladimir Kosic sul Piano sociosanitario. "Abbiamo individuato i punti sui quali intervenire per migliorare il Piano: si è constatato - spiega Galasso - che negli ultimi cinque anni la precedente amministrazione non ha attuato gli obiettivi prefissati e ora dobbiamo porvi rimedio in virtù del fatto che la domanda di salute cambia in base alle esigenze della popolazione, Perciò il sistema deve rimodulare la propria offerta. "In quest'ottica, oltre a confermare la validità di alcuni indirizzi, si è deciso per la revisione del sistema di finanziamento degli ospedali e del territorio abbandonando il criterio della spesa storica. In secondo luogo, richiamandoci agli ospedali ex art 21, si è deciso che il nosocomio di Cividale sarà presidio di Udine mentre quello di Gemona manterrà l'attuale funzione di supporto all'ospedale di Tolmezzo. In più, oltre a svolgere le funzioni attuali, dovrà vedere potenziato i day ospital, day surgery, day service e dovrà fornire risposte alle post-acuzie che rappresentano una necessità impellente non solo per l'area montana ma in tutta la regione. Per quanto riguarda l'ospedale di Pordenone, viene prevista una sperimentazione con la quale l'Azienda pordenonese coordinerà i nosocomi di rete e anche le funzioni residuali degli ospedali di Sacile e Maniago. "Infine, per quanto riguarda i punti nascita, tutti gli interventi saranno preceduti da un piano di fattibilità che ne determinerà i benefici con un reimpiego di risorse. Altrimenti verrà rivista la proposta di riorganizzarli".