II Comm: audizione su crisi Eaton di Monfalcone
(ACON) Trieste, 23 feb - DT - La cassa integrazione
straordinaria scade il 14 aprile, la fabbrica è ferma oramai da
dieci mesi. Un futuro incerto attende i 330 tra operai e
impiegati della Eaton di Monfalcone, lo stabilimento che produce
valvole per automobili la cui produzione è stata azzerata per la
crisi di cui soffre il mercato delle quattro ruote.
Proprio perché a quella data non manca poi molto, sindacati e RSU
sono stati sentiti in audizione dalla II Commissione consiliare
presieduta da Maurizio Franz (LN). E la soluzione, per il
momento, è una: dare continuità agli ammortizzatori sociali,
modificare il regolamento della Regione sui lavori socialmente
utili consentendo che siano cumulabili con la cassa integrazione
in deroga.
L'azienda dichiara di non aver intenzione di chiudere lo
stabilimento di Monfalcone, tant'è che gli impianti vengono
regolarmente sottoposti a manutenzione, sottolinea la FIOM-CGIL.
Eppure non ci sono le condizioni per riaprire, il carico di
lavoro non lo permette anche se poi altre fabbriche in Piemonte,
così come in Germania e in Polonia, stanno lavorando a ritmi
sostenuti. L'azienda si è mossa per ottenere la cassa
integrazione in deroga, ma questo innesca un ulteriore problema
sulla possibilità da parte dei dipendenti di aderire ai lavori
socialmente utili, utili davvero quando bisogna integrare il
reddito: la normativa non consente i due percorsi in simultanea,
bisogna scegliere. Per questo è necessario modificare il
regolamento sui lavori socialmente utili, sarebbe una beffa che
la proroga dell'ammortizzatore sociale significasse la perdita
del diritto a sopravvivere. In ballo ci sono 30 famiglie.
L'azienda si impegna a dare fondo al TFR per la cassa
integrazione in deroga, ora anche la Regione faccia la sua parte.
Più del 10% della forza lavoro è impegnata in lavori socialmente
utili, un altro 10% è in lista di attesa, comunicano le RSU. Che
chiedono anche un intervento della Giunta perché, affermano, non
è possibile che stiano lavorando tutti gli stabilimenti del
gruppo eccetto Monfalcone.
Al termine, gli interventi dei consiglieri. Per Franco Brussa
(PD) forse non c'è stata l'attenzione politica giusta su una
realtà non banale come la Eaton, mentre per il presidente Franz è
importante sottolineare la volontà dei lavoratori di costruire,
pur nella difficoltà, un percorso di formazione e di
riqualificazione professionale.
Roberto Antonaz (SA-PRC) chiede alla Regione di garantire
l'accesso alla cassa integrazione in deroga con il mantenimento
del reddito prodotto dai lavori socialmente utili. Abbiamo dato
400 milioni di euro a imprese e banche e 80 di sostegno al
reddito, è giunto il momento di spostare parte di quel denaro a
favore delle famiglie.
Un argomento, quello della crisi nel Monfalconese, ripreso anche
da Giorgio Brandolin (PD). La difficoltà del ricollocamento nella
nostra zona è sotto gli occhi di tutti, c'è crisi alla SME, alla
Ansaldo, alla Fincantieri. La Giunta va sollecitata a trovare
delle soluzioni e vanno aiutati i Comuni a presentare e sostenere
economicamente progetti socialmente utili.
Se per Paolo Santin (Pdl) la modifica al regolamento
sull'incongruità degli strumenti di sostegno si può e deve fare
subito, Paolo Pupulin (PD) mette sull'avviso: occorre modificare
i termini massimi di utilizzo della cassa in deroga, altrimenti
c'è il rischio che la riapertura dello stabilimento non coincida
con i tempi degli strumenti di tutela. La formazione
professionale, poi, è vincolata da fondi dell'UE: forse si
potrebbero far rientrare anche i lavori socialmente utili ma a
questo punto i livelli su cui lavorare sono tre, regionale,
nazionale, comunitario.
(immagini tv)