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II Comm: audizione su crisi Eaton di Monfalcone

23.02.2010
17:04
(ACON) Trieste, 23 feb - DT - La cassa integrazione straordinaria scade il 14 aprile, la fabbrica è ferma oramai da dieci mesi. Un futuro incerto attende i 330 tra operai e impiegati della Eaton di Monfalcone, lo stabilimento che produce valvole per automobili la cui produzione è stata azzerata per la crisi di cui soffre il mercato delle quattro ruote.

Proprio perché a quella data non manca poi molto, sindacati e RSU sono stati sentiti in audizione dalla II Commissione consiliare presieduta da Maurizio Franz (LN). E la soluzione, per il momento, è una: dare continuità agli ammortizzatori sociali, modificare il regolamento della Regione sui lavori socialmente utili consentendo che siano cumulabili con la cassa integrazione in deroga.

L'azienda dichiara di non aver intenzione di chiudere lo stabilimento di Monfalcone, tant'è che gli impianti vengono regolarmente sottoposti a manutenzione, sottolinea la FIOM-CGIL. Eppure non ci sono le condizioni per riaprire, il carico di lavoro non lo permette anche se poi altre fabbriche in Piemonte, così come in Germania e in Polonia, stanno lavorando a ritmi sostenuti. L'azienda si è mossa per ottenere la cassa integrazione in deroga, ma questo innesca un ulteriore problema sulla possibilità da parte dei dipendenti di aderire ai lavori socialmente utili, utili davvero quando bisogna integrare il reddito: la normativa non consente i due percorsi in simultanea, bisogna scegliere. Per questo è necessario modificare il regolamento sui lavori socialmente utili, sarebbe una beffa che la proroga dell'ammortizzatore sociale significasse la perdita del diritto a sopravvivere. In ballo ci sono 30 famiglie. L'azienda si impegna a dare fondo al TFR per la cassa integrazione in deroga, ora anche la Regione faccia la sua parte.

Più del 10% della forza lavoro è impegnata in lavori socialmente utili, un altro 10% è in lista di attesa, comunicano le RSU. Che chiedono anche un intervento della Giunta perché, affermano, non è possibile che stiano lavorando tutti gli stabilimenti del gruppo eccetto Monfalcone.

Al termine, gli interventi dei consiglieri. Per Franco Brussa (PD) forse non c'è stata l'attenzione politica giusta su una realtà non banale come la Eaton, mentre per il presidente Franz è importante sottolineare la volontà dei lavoratori di costruire, pur nella difficoltà, un percorso di formazione e di riqualificazione professionale.

Roberto Antonaz (SA-PRC) chiede alla Regione di garantire l'accesso alla cassa integrazione in deroga con il mantenimento del reddito prodotto dai lavori socialmente utili. Abbiamo dato 400 milioni di euro a imprese e banche e 80 di sostegno al reddito, è giunto il momento di spostare parte di quel denaro a favore delle famiglie.

Un argomento, quello della crisi nel Monfalconese, ripreso anche da Giorgio Brandolin (PD). La difficoltà del ricollocamento nella nostra zona è sotto gli occhi di tutti, c'è crisi alla SME, alla Ansaldo, alla Fincantieri. La Giunta va sollecitata a trovare delle soluzioni e vanno aiutati i Comuni a presentare e sostenere economicamente progetti socialmente utili.

Se per Paolo Santin (Pdl) la modifica al regolamento sull'incongruità degli strumenti di sostegno si può e deve fare subito, Paolo Pupulin (PD) mette sull'avviso: occorre modificare i termini massimi di utilizzo della cassa in deroga, altrimenti c'è il rischio che la riapertura dello stabilimento non coincida con i tempi degli strumenti di tutela. La formazione professionale, poi, è vincolata da fondi dell'UE: forse si potrebbero far rientrare anche i lavori socialmente utili ma a questo punto i livelli su cui lavorare sono tre, regionale, nazionale, comunitario.

(immagini tv)