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PD; Moretton, non a sperimentazione sanitaria a Pordenone

24.02.2010
17:07
(ACON) Trieste, 24 feb - COM/AB - Esprimere contrarietà alla proposta sanitaria degli ospedali riuniti nella provincia di Pordenone è solo il primo passo che il gruppo del PD in Consiglio regionale intende muovere per tutelare gli ospedali di rete e una buona sanità al territorio. Lo afferma Gianfranco Moretton, capogruppo PD, che sottolinea come non si capisca e come sia inaccettabile che la sperimentazione parta proprio da questa provincia, negando il merito a chi, pur nelle difficoltà, ha saputo svolgere un buon servizio sanitario per tutta la cittadinanza.

Sarà d'obbligo - aggiunge Moretton - far capire perché si scelga proprio la provincia di Pordenone per una simile sperimentazione. Diventa facile da una prima lettura intendere che si vuole colpire e penalizzare la provincia che ha trovato maggiore equilibrio e ampio consenso per il servizio sanitario che svolge. Si potrebbe affermare che esiste già in forma quasi naturale un equilibrio di assistenza alla popolazione tra ospedale cittadino e quelli territoriali. Si potrebbe aggiungere che, qualora si volesse sperimentare una nuova formula, andrebbe indirizzata verso un'integrazione con l'ospedale cittadino per alcuni servizi salvaguardando comunque l'assistenza ospedaliera territoriale dell'ospedale di rete.

Ciò garantirebbe di mantenere attive le strutture esistenti evitando un sovraffollamento all'ospedale di Pordenone, da cui si potrebbe invece determinare alcune specifiche competenze evitando così di trasformarle in esclusive strutture per lungodegenza e RSA.

Non si capisce infine - conclude Moretton - con quale valutazione la sperimentazione dovrebbe partire da Pordenone e non da altri capoluoghi. Se esiste a priori la certezza che questo è il miglior percorso per una buona sanità futura, perché non applicarla a tutta la Regione? Ma, soprattutto, perché voler scardinare l'impostazione sanitaria della provincia di Pordenone che, in questo momento, garantisce il miglior equilibrio tra ospedali e territorio?