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PD: Lupieri, ambulatori immigrati unico problema della Lega

25.02.2010
16:00
(ACON) Trieste, 25 feb - COM/ET - Le integrazioni al Piano sociosanitario presentate dall'assessore Kosic rivitalizzano l'asfittica proposta presentata il 5 novembre scorso.

Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD, rileva che sono state recepite molte osservazioni mosse dal suo gruppo, riprese dal parere del ministero della Salute, con la verifica dell'attuazione della pianificazione pregressa, con evidenza delle maggiori criticità.

Non si tiene però conto - sottolinea il consigliere - della variabile della popolazione e di quale sia stato il contributo di servizi e strutture nel realizzare una situazione non ottimale, né si danno risposte puntuali ai singoli problemi.

Viene confermata la mancanza disomogenea di posti letto di terapia intensiva, di posti letto per persone in coma o in stato vegetativo, per hospice, per RSA, come vi sono carenze per il servizio infermieristico domiciliare, non è stato avviato ancora il punto unico di accesso ai servizi socio sanitari, vi è una insufficiente prevenzione che necessita di nuovi screening. Purtroppo - dice Lupieri - non si sviluppano soluzioni né si approfondisce.

Viene anche specificato che questo piano costituisce una integrazione a quello precedente 2006-2008 e deve intendersi quale primo atto di un più ampio processo di programmazione sanitaria che sarà realizzato con atti legislativi.

Ma la criticità più forte, secondo l'esponente del PD, resta quella del finanziamento. Infatti, l'assessore Kosic ha fatto capire che non sarà sufficiente l'aumento di 1,76% del bilancio del servizio sanitario regionale. Non si riesce neppure a proporre un modello di finanziamento capace di cogliere le reali esigenze sanitarie delle regione, passando dallo storico alla prestazione.

Riguardo al personale ci si propone di utilizzare sempre meglio le risorse umane presenti, specificando che le assunzioni, fino al consolidamento dei piani aziendali da parte della Giunta, potranno avvenire esclusivamente a tempo determinato. Ma il piano non può non tener conto del blocco delle assunzioni, che rischia di mettere in seria difficoltà aziende sanitarie e ospedaliere già nei prossimi mesi.

Continua - dice il consigliere - una forte cultura ospedalocentrica che trascura il territorio, il distretto, gli infortuni sul lavoro, e si sofferma invece a lungo sulle funzioni della rete ospedaliera, con numerose riduzioni, ma con rispetto del modello a rete che si concretizza con la messa in comune di spazi, tecnologie, personale, nonché di protocolli e percorsi diagnostici comuni. Ma sarà difficile realizzare queste modalità organizzative orientate a promuovere integrazione, perché non abbiamo più una governance e una agenzia regionale della sanità. L'impressione è che ci sia il rischio che possano essere adottate misure generiche di tagli indiscriminati e non azioni mirate.

Questo piano continua inoltre a mescolare i ruoli istituzionali e delega alle Aziende ruoli che sono propri della Regione, e quindi stravolge le leggi di riforma sanitaria 552/92 e 517/93. La responsabilità di mantenere o chiudere reparti viene data alle Aziende, mentre si sposta sulla Regione l'autorizzazione delle assunzioni del personale. Resta emarginato il ruolo dei Comuni, che al contrario è necessario valorizzare con la loro condivisione- partecipazione-discussione, quali rappresentanti delle comunità locali.

Alle provocazioni della Lega Nord, che chiede la chiusura degli ambulatori per stranieri, l'assessore Kosic risponde inserendo nel Piano la garanzia che agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario verrà garantita l'assistenza sanitaria in conformità alla legge nazionale e quindi con quegli ambulatori che la Lega vorrebbe chiudere.

Dispiace - conclude Lupieri - che la battaglia sul Piano portata avanti dalla Lega si concentri quasi completamente su questo tema tanto discriminatorio, tralasciando tutti quei temi più importanti che riguardano l'intera comunità regionale.