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Ballaman presenta Rendiconto 2009 Consiglio regionale (1)

26.02.2010
11:03
(ACON) Udine, 26 feb - DT - Bilancio, interrogazioni, emendamenti, commissioni, mozioni, votazioni, spese, risparmio, banche dati, leggi. Una vera giungla per i non addetti ai lavori, un labirinto istituzionale che non aiuta certo a far crescere la voglia di partecipazione del cittadino alle scelte della sua comunità regionale. Proprio per questo, per comprendere meglio cosa sia, come e quanto lavori, quali obiettivi abbia raggiunto, quante risorse siano state impiegate e quali servizi offra, da cinque anni - prima iniziativa del genere in Italia - il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia si è dato uno strumento che è il Rendiconto sociale, presentato nella sede della Regione a Udine dallo stesso presidente dell'Assemblea Edouard Ballaman.

Il Rendiconto 2009 è stato lo spunto per discutere un'intera giornata di trasparenza, etica e degli strumenti di rendicontazione nella pubblica amministrazione. Momenti di confronto e approfondimento a "Fare, spendere e... rendicontare", iniziativa del Consiglio regionale che ha ottenuto il patrocinio del Senato, della Camera e della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e che è stata realizzata in collaborazione con ANCI, UPI e UNCEM regionali e l'Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale. Destinatari, funzionari pubblici ma anche esperti di economia e di comunicazione, docenti e studenti universitari, mondo dell'associazionismo e tutte coloro che sono interessati ad avviare un dialogo nuovo con gli enti pubblici.

"Quotidianamente i media ci bombardano con l'informazione politica, con dichiarazioni e controdichiarazioni, commenti, approfondimenti - ha affermato il presidente Ballaman aprendo la giornata di studio. Tutto questo dovrebbe servire a orientare il cittadino. Spesso invece succede il contrario e il bailamme della politica porta al disorientamento, all'allontanamento, alla disaffezione dell'esercizio democratico del voto.

"Pertanto, spetta a noi che proveniamo da questo mondo, quello della politica, impegnarci perché i cittadini si riavvicinino e ci manifestino quel consenso che è, in fondo, la condizione che sta alla base della legittimazione dell'operato di chi fa politica. Ecco, allora, che il Consiglio regionale nel 2005 ha dato il via alla prima rendicontazione sociale della propria attività.

"Questo perché, in maniera istituzionale - ha aggiunto Ballaman - si voleva e si vuole far comprendere al più vasto pubblico possibile i compiti dell'Aula, informare sulle leggi approvate, sui temi discussi e sulle iniziative intraprese, sui costi della politica. Un modo anche per aiutare a contattare consiglieri e uffici, per domandare e ottenere risposte. Per ricordare che il voto non è una delega in bianco, bensì un vero impegno politico per tutti noi. Rendiconto sociale, quindi, per comprendere meglio quali siano le nostre attività nella massima trasparenza, condividendo non solo le decisioni prese ma anche le loro ragioni e il loro percorso.

"Ma perché questo sia uno strumento sempre più dettagliato, trasparente e partecipato - ha fatto notare il presidente - serve uno sforzo in più: una proposta di legge, che sicuramente dovrà essere bipartisan, che sostenga la rendicontazione sociale delle Amministrazioni pubbliche e della rete pubblica della Regione. Più dei finanziamenti è importante introdurre criteri comuni, standard di qualità e di trasparenza nell'azione delle pubbliche amministrazioni che è giusto rendano conto ai cittadini delle loro scelte e del loro operato e soprattutto di come vengono spese le risorse.

"E poi, magari nel 2011 - ha proposto Ballaman concludendo il suo intervento - si potrebbe pensare a un premio del presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia per le migliori pratiche di rendicontazione sociale redatte da soggetti pubblici o che svolgono attività pubblica come potrebbero essere, ad esempio, le ONLUS".

(foto - immagini tv)

(segue)