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Pdl: Santin, scuola paritaria, norma non più penalizzante

01.03.2010
12:39
(ACON) Trieste, 01 mar - COM/DT - "Il consigliere Antonaz legga meglio le tabelle e non faccia facile demagogia: il valore medio individuato di 6 mila euro per ogni figlio a carico come detrazione dal reddito familiare non fa differenza tra famiglie più o meno abbienti. La legge invece vuole proprio dare la possibilità a tutte le famiglie, anche se in difficoltà, di poter scegliere quale scuola ritengano migliore per l'educazione dei propri figli, garantendo questo diritto di libertà" . A replicare all'esponente della SA-PRC è il consigliere regionale del Pdl Paolo Santin, che ribadisce l'utilità della norma che fissa nuovi criteri per il finanziamento degli alunni delle scuole paritarie. "La tabella che abbiamo individuato - sottolinea Santin - è uno studio oggettivamente attendibile dato che viene utilizzata nei tribunali per determinare il corrispettivo degli assegni di mantenimento in caso di separazione con figli, perciò è stata inserita nella relazione di accompagnamento alla legge con lo scopo di documentare l'effettivo costo di un figlio. "La ratio della legge è proprio di aiutare di più le famiglie meno ricche e con più figli, che poi sono quelle ad avere maggiori difficoltà economiche a poter vedersi garantito il diritto all'educazione secondo propri criteri e modelli. "Per quanto riguarda l'utilizzo del parametro ISEE per la concessione degli assegni di studio, come previsto dalla legge 14/91, non sembra essere più pertinente: è opportuno ricordare infatti - spiega ancora il consigliere - che quando Antonaz era assessore regionale all'Istruzione aveva introdotto forzatamente questo parametro nonostante la continua contrarietà espressa da tutte le associazioni di famiglie e delle stesse scuole non statali. "Dopo tre rinvii dell'applicazione del parametro in Finanziaria, abbiamo quindi previsto di superare questa forzatura attraverso l'assegnazione degli aiuti in base al reddito effettivamente disponibile del nucleo familiare. L'ISEE infatti - conclude Santin - comprendendo ad esempio anche la casa di proprietà, contrasta nettamente con la nostra cultura del risparmio e dell'obiettivo di comprarsi o costruirsi l'abitazione di residenza della famiglia; norme, dunque, che hanno reso più facili le agevolazioni a coloro che spendono e spandono rispetto a chi fa sacrifici per sé e per i propri cari".