Pdl: Santin, scuola paritaria, norma non più penalizzante
(ACON) Trieste, 01 mar - COM/DT - "Il consigliere Antonaz
legga meglio le tabelle e non faccia facile demagogia: il valore
medio individuato di 6 mila euro per ogni figlio a carico come
detrazione dal reddito familiare non fa differenza tra famiglie
più o meno abbienti. La legge invece vuole proprio dare la
possibilità a tutte le famiglie, anche se in difficoltà, di poter
scegliere quale scuola ritengano migliore per l'educazione dei
propri figli, garantendo questo diritto di libertà" .
A replicare all'esponente della SA-PRC è il consigliere regionale
del Pdl Paolo Santin, che ribadisce l'utilità della norma che
fissa nuovi criteri per il finanziamento degli alunni delle
scuole paritarie.
"La tabella che abbiamo individuato - sottolinea Santin - è uno
studio oggettivamente attendibile dato che viene utilizzata nei
tribunali per determinare il corrispettivo degli assegni di
mantenimento in caso di separazione con figli, perciò è stata
inserita nella relazione di accompagnamento alla legge con lo
scopo di documentare l'effettivo costo di un figlio.
"La ratio della legge è proprio di aiutare di più le famiglie
meno ricche e con più figli, che poi sono quelle ad avere
maggiori difficoltà economiche a poter vedersi garantito il
diritto all'educazione secondo propri criteri e modelli.
"Per quanto riguarda l'utilizzo del parametro ISEE per la
concessione degli assegni di studio, come previsto dalla legge
14/91, non sembra essere più pertinente: è opportuno ricordare
infatti - spiega ancora il consigliere - che quando Antonaz era
assessore regionale all'Istruzione aveva introdotto forzatamente
questo parametro nonostante la continua contrarietà espressa da
tutte le associazioni di famiglie e delle stesse scuole non
statali.
"Dopo tre rinvii dell'applicazione del parametro in Finanziaria,
abbiamo quindi previsto di superare questa forzatura attraverso
l'assegnazione degli aiuti in base al reddito effettivamente
disponibile del nucleo familiare. L'ISEE infatti - conclude
Santin - comprendendo ad esempio anche la casa di proprietà,
contrasta nettamente con la nostra cultura del risparmio e
dell'obiettivo di comprarsi o costruirsi l'abitazione di
residenza della famiglia; norme, dunque, che hanno reso più
facili le agevolazioni a coloro che spendono e spandono rispetto
a chi fa sacrifici per sé e per i propri cari".