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PD: Menis, in Finanziaria cancellate norme razziste

02.03.2010
17:03
(ACON) Trieste, 02 mar - COM/AB - "Ha ragione il capogruppo leghista Narduzzi, qualcuno rema contro gli articoli sul sistema sociale introdotti dall'ultima Finanziaria regionale: è la Costituzione italiana, che ancora per fortuna si erge come ultimo baluardo a difesa dei diritti fondamentali dell'uomo".

A commentare la presa di posizione del Carroccio è il consigliere del PD Paolo Menis che aggiunge: "Come abbiamo denunciato fin dalla loro presentazione in sede di Commissione, queste disposizioni sono discriminatorie e razziste in quanto contrastano le normative nazionali ed europee. Ben venga dunque l'impugnazione del Governo nazionale e il nostro auspicio è che analoga sorte tocchi a tutte le altre norme che ne condividono la filosofia, introducendo differenziazioni che in un Paese civile non sono accettabili". "Come abbiamo già ampliamente spiegato - ribadisce Menis - non esistono ragioni perché esse trovino spazio nel nostro ordinamento visto che anche le motivazioni economiche, presentate all'opinione pubblica come la causa necessaria di queste decisioni, si sono rivelate del tutto infondate. I risparmi che si avrebbero escludendo queste categorie dai servizi sociali, infatti, sarebbero risibili e solo temporanei".

"Come ben sanno gli amministratori locali, a doversi fare carico di eventuali situazioni di marginalità sul territorio saranno sempre e comunque i sindaci. Non a caso l'ultimo allarme era venuto proprio dai Comuni (Udine, Cervignano, Codroipo) che, sotto il coordinamento del sindaco Honsell, avevano addirittura messo in campo le proprie risorse pur di fronteggiare le sperequazioni derivanti da questa situazione. La verità è - conclude Menis - che l'immigrazione, se gestita correttamente, costituisce una ricchezza anche per la nostra regione. Chi viene per lavorare regolarmente, paga le tasse e rispetta le leggi, va aiutato nell'integrazione e deve avere pari dignità rispetto a un cittadino italiano riguardo ai diritti fondamentali. È una conquista di civiltà cui non possiamo abdicare".