PD: Menis, in Finanziaria cancellate norme razziste
(ACON) Trieste, 02 mar - COM/AB - "Ha ragione il capogruppo
leghista Narduzzi, qualcuno rema contro gli articoli sul sistema
sociale introdotti dall'ultima Finanziaria regionale: è la
Costituzione italiana, che ancora per fortuna si erge come ultimo
baluardo a difesa dei diritti fondamentali dell'uomo".
A commentare la presa di posizione del Carroccio è il consigliere
del PD Paolo Menis che aggiunge: "Come abbiamo denunciato fin
dalla loro presentazione in sede di Commissione, queste
disposizioni sono discriminatorie e razziste in quanto
contrastano le normative nazionali ed europee. Ben venga dunque
l'impugnazione del Governo nazionale e il nostro auspicio è che
analoga sorte tocchi a tutte le altre norme che ne condividono la
filosofia, introducendo differenziazioni che in un Paese civile
non sono accettabili".
"Come abbiamo già ampliamente spiegato - ribadisce Menis - non
esistono ragioni perché esse trovino spazio nel nostro
ordinamento visto che anche le motivazioni economiche, presentate
all'opinione pubblica come la causa necessaria di queste
decisioni, si sono rivelate del tutto infondate. I risparmi che
si avrebbero escludendo queste categorie dai servizi sociali,
infatti, sarebbero risibili e solo temporanei".
"Come ben sanno gli amministratori locali, a doversi fare carico
di eventuali situazioni di marginalità sul territorio saranno
sempre e comunque i sindaci. Non a caso l'ultimo allarme era
venuto proprio dai Comuni (Udine, Cervignano, Codroipo) che,
sotto il coordinamento del sindaco Honsell, avevano addirittura
messo in campo le proprie risorse pur di fronteggiare le
sperequazioni derivanti da questa situazione. La verità è -
conclude Menis - che l'immigrazione, se gestita correttamente,
costituisce una ricchezza anche per la nostra regione. Chi viene
per lavorare regolarmente, paga le tasse e rispetta le leggi, va
aiutato nell'integrazione e deve avere pari dignità rispetto a un
cittadino italiano riguardo ai diritti fondamentali. È una
conquista di civiltà cui non possiamo abdicare".